Alcuni la considerano la foto più vista di tutti i tempi. Non so se sia possibile affermarlo con certezza, ma di certo si tratta di una immagine che è stata visualizzata miliardi di volte. E questa è la sua storia.
Charles (per gli amici Chuck) O’Rear fotografa dal 1951, anno in cui raggiunse la bella età di dieci anni. Nel 1961 diventa professionista ed inizia a collaborare con diverse testate editoriali locali fino a quando, nel 1971 (mi pare evidente che gli anni che finiscono con 1 gli portino bene…) viene contattato dal National Geographic. Per la rivista del rettangolo giallo Chuck scatterà immagini in più di 30 paesi del mondo, dalla Russia all’Indonesia, ed avrà l’onore di vedere due volte le sue fotografie in copertina.
La premessa era necessaria per contestualizzare il personaggio: non un foto-amatore, dunque, ma un serio e stimato professionista, collaboratore di riviste prestigiose e di taglio internazionale.
Nel gennaio 1996, Chuck è in macchina dalle parti di casa sua, in California. Come spesso capita, lo scatto che gli cambierà la vita è frutto di una intuizione e di uno sguardo attento. Chuck vede una inquadratura presentarsi davanti ai suoi occhi, scende dall’auto, estrae la fedele Mamiya RZ67 e… click. Il risultato è questo:
La riconoscete? Che siate Apple-maniaci o Windows-patici, certamente la avrete vista innumerevoli volte: nel 2002 la software house di Bill Gates integra questa immagine in Windows XP come sfondo del desktop di default, e con la diffusione del nuovo sistema operativo la fotografia diventa parte della quotidianità di centinaia di milioni di persone (a fine 2012 XP era ancora installato su quasi il 40% dei pc domestici).
Il nome del file, “Bliss”, evoca un senso di beatitudine e di serenità. Per motivi derivanti probabilmente dall’alto tasso alcoolico di qualche programmatore, nella versione olandese del sistema operativo il file venne rinominato “Ireland”, probabilmente con riferimento alla nazionalità della birra di cui il responsabile della traduzione era ghiotto. Si diede così il via ad una serie di speculazioni sul luogo ritratto dall’immagine, di volta in volta identificato con paesaggi francesi, inglesi, svizzeri, neozelandesi, prima che lo stesso O’ Near’ facesse coming out e svelasse al mondo la reale ambientazione.
Chuck giura che l’immagine originale non è stata manipolata in post-produzione, Microsoft dichiara di aver saturato un po’ solo il verde della collina. Entrambi rifiutano di dichiarare il compenso riconosciuto all’autore.
Se avete in programma un viaggio in California potreste pensare di farci un salto. In alternativa, senza (ahime) muovervi dal vostro pc, potete gettare una occhiata alla collina ed ai dintorni grazie a Google Maps: cliccate qui ed inserite nella casella di ricerca le coordinate 38.248966, -122.410269
Per finire, una immagine divenuta iconica in un contesto competitivo simil-religioso quale lo scontro Microsoft-Apple non poteva che generare parodie e prese in giro. La più riuscita, a mio modestissimo parere, è questa:
Alfonso d’Agostino