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La fotografia di James Reeve

Creato il 22 febbraio 2012 da Hermes
Vi ricordate la mia focosa Lettera a Dries? Ecco, la collezione donna di cui parlavo aveva tanti temi principali: c'erano le litografie, le stampe della giungla, altre vivaci, di limoni, e poi un'ispirazione spagnola: il siglo de oro, i toreri... in finale sono spuntate le stampe più belle, o almeno più suggestive, a sovvertire una collezione che, come dice Dudù di Modainsegni "attinge dal classico per non essere classico". Sono le stampe di città assopite, addormentate, tranquille e imponenti. A scattare quelle fotografie è un americano, James Reeve. Mi sono andato un po' a spulciare il suo lavoro: tre serie di fotografie, cioè i lightscapes (paesaggi di luce, quelli di Dries), Abandoned e Banned (banditi, esiliati). Di grande impatto visivo è lighscapes: luci nel buio, composizioni perfettamente armoniche, danno una stranissima sensazione. Un urlo silenzioso. Calma, ma insieme curiosità, voglia di sapere cosa si nasconde dietro quelle luci, in qualche caso inquietudine. Magnificenza e vuoto. Quello che nell'ottocento chiamavano "sublime".
Non metterò tutte le sue foto: vi consiglio di andarvele a vedere sul sito, che vi dà un appropriatissimo sfondo nero, a schermo intero (premere f11).
La fotografia di James ReeveLa rouviere, presso Marsiglia
La fotografia di James ReeveLas VegasLa fotografia di James ReeveBeirut
La fotografia di James Reeve
La fotografia di James ReeveNel golfo di Thailandia
La fotografia di James ReeveMarsiglia
La fotografia di James ReeveAlbert Bridge a Londra
La fotografia di James ReeveLes Menuires, In Savoia
La fotografia di James ReeveCasinò a Las Vegas
La fotografia di James Reeve
La fotografia di James ReeveCitibank, Los Angeles
La fotografia di James ReeveNelle Alpi Francesi
La fotografia di James ReeveE ancora Los Angeles.
Abandoned è un insieme di nature morte. Eppure qui vediamo come sia la natura a sovrastare l'uomo. In un certo senso è un messaggio simile a quello di  Lightscapes, ma meno complesso, meno sfaccettato. Le foto, comunque, rimangono con una composizione formalmente perfetta: regola dei terzi, illuminazione...
La fotografia di James Reeve
La fotografia di James Reeve
La fotografia di James Reeve
La fotografia di James Reeve
La fotografia di James Reeve
La fotografia di James Reeve
L'ultima sua serie è "Banned". Parla di un'umanità rifiutata, abbandonata. Chi ha letto "Il cacciatore di aquiloni" ci può ritrovare gli stessi paesaggi Afghani che forse si è immaginato, ha creato nella sua mente. I sottotitoli di ogni immagine sono veritieri, ma fanno trasparire una velata ironia. Voluta dal fotografo, oppure ironia della natura.
La fotografia di James Reeve
La fotografia di James ReeveI giochi dei bambini con gli aquiloni, nella desolazione. Quel buffo edificio, che a me ricorda un po' le architetture di quando vedevo Dragonball, è la tomba di uno Scià.
La fotografia di James ReeveAttrezzature metrologiche.
La fotografia di James ReeveL'occupazione femminile.
La fotografia di James Reeve
La fotografia di James ReeveLo sport: una squadra composta da vittime delle mine antiuomo. Lo sapevate che l'Italia, prima di bandirle, vantava un'"eccellenza" anche in questo? Le nostre le chiamavano "le Ferrari delle mine".
La fotografia di James ReeveCinema
La fotografia di James Reeve
La fotografia di James ReeveIn una scuola femminile.
La fotografia di James Reeve
La fotografia di James ReeveTipografia...
La fotografia di James ReeveScuola guida, sì, anche per le signore (il maestro non ne sembra entusiasta!)
La fotografia di James ReevePrima dell'inizio di un concerto... con l'esercito.
http://www.jamesreeve.com Gira(stile)mondo su facebook

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