Un ramo di questo mix di fotografia e grafica è la foto in HDR, acronimo che significa High Dynamic Range e offre diverse possibilità. Ad esempio, può essere utilizzato per fare certe correzioni, ma anche per fare veri e propri "quadri".
Come funziona l'HDR: si scattano dalle 3 foto in su, ma meglio prenderne almeno 5, tutte della stessa scena, ma con valori diversi: una più chiara, una più scura. Dopodiché, tramite il software specifico si provvederà ad unire i dettagli tra le varie foto. Ad esempio, se una parte della foto è "bruciata" dal sole, si potranno fare 5 versioni della stessa, fino a sottoesporla in modo che la parte sovrailluminata venga esposta correttamente. Il resto della foto, probabilmente, sarà illegibile. Ma quando andremo ad unire le 5 fotografie, il software prenderà il meglio di tutte le immagini e produrrà un'unica foto ben esposta.
Tramite questa tecnica, però, si possono creare delle vere e proprie opere d'arte, modificando i parametri del programma e cercando la riuscita finale. Giocando con i parametri si possono ottenere infinite versioni della nostra foto HDR, fino a trovare quella che più ci piace, passando da quelle meno spinte (più simili alle foto) a quelle che lo sono di più (a volte molto più vicini agli acquerelli).
Per fare un HDR io scatto una foto in RAW (che permette di fare modifiche all'immagine come se fossero applicate in fase di scatto - è un po' come se fosse il negativo digitale) e dalla stessa foto né traggo 5 nel modo seguente:
- la prima è come è scattata
- la seconda è sottoesposta di uno stop
- la terza è sottoesposta di due o più stop
- la quarta è sovraesposta di uno stop
- la quinta è sovraesposta di due o più stop
Dopodiché elaboro le foto ottenute con il software prescelto.
I software sono diversi: il solito Adobe Photoshop, ad esempio; Easy HDR oppure Photomatix, pur essendo a pagamento, sono decisamente i migliori, in questo campo.