La “fresella” napoletana, e meridionale in genere, è una fetta di pane messa nuovamente nel forno, e dunque bi-scottata, ma basta spugnarla con un po’ d’acqua, ed ecco che quel pane lo si ritrova, pronto all’uso. La fresella è un cibo povero, nel senso di “adatto ai poveri”, perché costa poco.
La fresella è priva di grassi e per questo ideale per le diete.
La sua asciuttezza le rende resistente al tempo e alla distanza: trattandosi di pane già secco in partenza, non può infatti diventare secca e, soprattutto, non va a male. La fresella è l’ingrediente-base della caponata. Per fare la vera caponata, insieme alla fresella devono esserci l’olio, il pomodoro e un pizzico di sale, almeno in origine; poi vi si aggiungeranno l’ acciuga, per l’apporto proteico e, talvolta, le olive verdi.
Fresella deriva, con buona probabilità, dal latino “frendere”, che vuol dire macinare, pestare, stritolare. Plinio usava questo verbo nell’accezione di “ridurre in piccoli pezzi”, e da questa radice proviene l’aggettivo “friabile”. Ed è esattamente questo il destino della croccante e ruvida fresella: più o meno ammorbidita nell’acqua o negli altri liquidi, viene sminuzzata senza alcun riguardo. Lei però, in linea col suo “understatement” e col suo spirito di servizio, non ne soffre, anzi, ne è fiera.
Caponata di Pomodori: ottimo sia come primo piatto, sia come piatto unico estivo. Ingredienti per 4 persone: 8 grossi pomodori maturi, 4 freselle di pane integrale, origano, olio d'oliva, aglio, basilico, sale q.b.Preparazione: immergete per pochi istanti nell'acqua le freselle e, ancora dure, spezzatele sul fondo di una insalatiera. Conditele con sale, origano, basilico, aglio e olio.Fate insaporire la caponata per qualche ora prima di mangiarla. La caponata può essere arricchita a piacere con tonno sott'olio, olive, acciughe, uova sode ed altro.