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La frittata girata della domenica – Letture (in)complete

Creato il 16 maggio 2010 da Okamis
In un qualsiasi forum letterario…
TOPIC: I libri che proprio non sopportiamo

A: Un libro che proprio non ho sopportato è Le cronache del paguro mannaro – Il collare del destino di Goffreda Caldacci. Già dopo cinquanta pagine l’ho dovuto mollare. Una cosa illeggibile e priva di senso.

B: Ma scusa, come fai a dire che è un libro privo di senso se nemmeno l’hai finito? Un consiglio: prova ad arrivare fino alla fine e poi ne riparliamo.

UNA SETTIMANA DOPO…

A: Ho appena finito Il collare del destino è il mio giudizio non cambia: illeggibile e privo di qualsivoglia senso.

B: Sì, ma considera che è solo il primo volume di una trilogia. Insomma, non sei nemmeno a metà della storia. Fidati: leggiti anche gli altri due volumi e poi ne riparliamo.

UN MESE DOPO…

A: Allora, mi sono sorbito anche La maledizione della supposta fantasma e Gli eroi del pic-nic di Primavera. Rimango sempre della stessa idea: una porcheria. Goffreda Caldacci dovrebbe proprio cambiare mestiere.

B: Si vabbé, ma non si può giudicare un autore dalla sua opera prima. Dai! Insomma, sono passati sei anni da Le cronache del paguro mannaro. Nel frattempo la Caldacci è parecchio migliorata come scrittrice. Fai una cosa: prova a dare un’occhiata anche alle due serie successive e poi ne riparliamo.

OTTO MESI DOPO…

A: Non so come ci sia riuscito, ma sono arrivato all’ultima pagina de Le leggende del muflone ingrifato; non prima però di essermi sorbito letto Le guerre degli elfi Yahoi. E sinceramente non vedo nessun miglioramento. Al contrario, ho avuto l’impressione che la Caldacci con gli anni abbia perso la genuinità trash della prima serie.

B: No, guarda, lungi da me volerti far cambiare idea, sia chiaro, però ho come l’impressione che tu non abbia colto a fondo la vera essenza dei romanzi della Caldacci. Insomma, parliamo di una scrittrice che ha scalato le classifiche italiane, che è stata tradotta in 32 lingue e 8 dialetti, che è stata oggetto addirittura di testi critici e tesi! Insomma, io prima di lanciarmi in simili affermazioni proverei a studiare a fondo ciò che si nasconde dietro i libri della Caldacci. Dai, che poi ne riparliamo.

CINQUE ANNI DOPO…

A: Ok, ascolta: sono passato in libreria e mi sono portato a casa tutti – e quando dico tutti intendo tutti – i saggi che trattano della Caldacci, compresi i libri citati nei suddetti saggi e gli altri volumi scritti da chi ha scritto sulla Caldacci. Non contento sono andato a casa della Caldacci e ho letto tutti i libri della sua biblioteca, le istruzioni degli elettrodomestici situate nel cassetto della cucina, le controindicazioni sulle scatole dei medicinali, e pure le calamite attaccate al frigorifero. Quindi ho fatto una ricerca su internet, ho rintracciato tutti – e quando dico tutti intendo tutti – i parenti, gli amici e i conoscenti della Caldacci (quelli vivi e pure quelli morti). A questo punto mi sono travestito da finanziere, sono entrato nelle loro abitazioni e mi sono fatto dare tutti – e quando dico tutti intendo tutti – i suoi quaderni di quando andava a scuola, le letterine d’amore e persino le cartelle mediche. E ora tieniti forte mia cara B: il mio giudizio sulla Caldacci non è cambiato di una stramaledettissima virgola! Soddisfatta? Ora posso finalmente dire che secondo me la Caldacci non sa scrivere?

B: Ah… Ok… Ma proprio tutti tutti i suoi libri ti sei letto?

A: Tutti, sia in edizione rilegata che tascabile, ristampe comprese.

B: Mmh… E anche tutti i saggi…

A: Tutti, tutti, tutti.

B: …

A: …

B: Comunque io quelli che leggono tutti i libri di un autore che non gli piace solo per il piacere di criticarlo proprio non li capisco…


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