Solo in Italia è possibile che un “candidato premier” non si presenti nelle cabine elettorali. La nostra “bellissima” repubblica parlamentare lo permette, perché nella logica contorta dei suoi ideatori, il capo di governo non deve essere scelto dai cittadini ma dalla casta. E non vale certo la giustificazione che tutto sommato il Premier debba riscuotere la fiducia del Parlamento. I cittadini sono comunque fuori dai giochi. Votare per una coalizione non significa affatto votare per quel Premier se quel premier non si presenta davanti agli elettori.
Ma l’Italia è questa. E se esiste in Europa un paese sottilmente antidemocratico e allergico al consenso popolare, questo è appunto l’Italia, dove un uomo se riscuote successo e consenso fra i cittadini è considerato un “populista”, mentre se riscuote consenso e successo fra i poteri forti e la casta, allora è considerato un uomo spendibile e valido. Ed è il caso di Monti.
Iniziative
Siamo ai tristi livelli e ai più infimi livelli di autoreferenza della Casta. E questo dimostra come nel nostro paese i cittadini svolgano solo il mero ruolo di notaio certificatore per qualcosa che è già stato deciso dall’alto. Mi chiedo sul serio chi avrà l’insano coraggio di votare una coalizione capeggiata da qualcuno che non si confronta con i cittadini e che si candida a rappresentare il paese senza un mandato elettorale esplicito. Me lo chiedo, e mi domando pure se questi cittadini siano soddisfatti di non aver potuto esprimersi su chi li governerà.
Forse sarebbe ora che chi si candida a governare il paese sia obbligato a spendersi in prima persona davanti agli elettori e non a mandare al fronte gli altri, restandosene comodo nelle retrovie. Troppo comodo così!