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La gara

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

L’ultimo spot della Tim è sicuramente il più sessista della serie.

Guardate un pò qua:

La gara

C’è il solito duo, De Sica e Belen Rodriguez. Questa volta Belen è “vestita” e parlante.

La riduzione della donna ad oggetto sessuale e ad accessorio gestito da un uomo lo riscontriamo nella battuta di Christian De Sica, quando cede la sua macchina ad un presunto parcheggiatore.

“Trattala come fosse una bella donna”

Ritroviamo il solito accostamento tra donne e motori, in un binomio che diventa svilente, in quanto riduce non solo la donna ad oggetto, ma anche le auto a prodotto maschile.

Il messaggio è chiaro: quello della donna da condividere.

Il parcheggiatore in realtà sarebbe un ladro, il che peggiorerebbe ancora di più il messaggio.”la tratto come una bella donna, me la porto via”.

Non è un problema certo solo della Tim. Qualcun altro ha deciso anche di farci un “bel” regalo di Natale.

 

La gara

Questo è infatti lo spot della Tre. A differenza della Tim hanno scelto un bell’attore, ma il contenuto sessista non cambia.

Gli uomini belli a differenza delle belle donne mantengono un ruolo sempre dominante. Questo per farvi capire che io non ho nulla contro la bellezza (come qualche utente mi ha accusata recentemente).

Gli uomini bellocci delle pubblicità possono scegliere, semplicemente dominano.

La figura femminile in questo spot è ridotta esclusivamente ad oggetto in generale ( sessuale e non). Una donna scelta in base ai parametri maschili. Raoul Bova ha infatti invitato a cena una sua amica e sta per farle dichiarazione.

Abbiamo la divisione tra moglie e amante, santa e puttana.

La donna con cui passare la propria vita non è avvenente ma deve risolvere i problemi ed essere simpatica. Insomma, deve essere una distrazione e non deve attirare molto sessualmente. Come nei proverbi: la moglie prenditela bruttina ma domestica (se no te la portano via) , l’amante prenditela gnocca (perchè tanto è anche scema).

Raoul Bova gira la testa verso una di quelle donne ipersessualizzate e rifatte dalla testa ai piedi che vedi soltanto in televisione. Punta gli occhi verso la scollatura e pronuncia la parola “generosa….esagerata”.

Anche qui è presente la riduzione della donna alle sole qualità estetiche e sessuali, ma anche lo stereotipo della donna da una botta e via.

La ragazza ovviamente si avvicina all’uomo con voce timida e sexy per chiedere se può usare il suo telefonino e lascia l’impronta delle labbra sul suo telefono dopo averlo utilizzato.

A cosa si riferisce realmente la battuta finale della ”compagna” di Raoul Bova? Che messaggio vuol comunicare?

Potrebbe esserci però anche un altro messaggio. Lo spot potrebbe comunicare che qualità come la bellezza e la capacità di prendersi cura di un uomo non bastano per rendere la donna completa, ma ci vuole sopratutto la bellezza, da mettere in primo piano su tutte le qualità prima elencate: ecco che ne viene fuori la donna ideale secondo il linguaggio pubblicitario, purtroppo ancora molto maschilista.

E’ inquietante.



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