Secondo Marco Salvia (L’Unità) nell’opuscolo “I testi della memoria”, fatto distribuire dal ministero della Pubblica Istruzione in tutte le scuole d’Italia, ci sono intere parti copiate da Wikipedia, l’enciclopedia libera della Rete.
Davvero farsesco è che, essendo l’enciclopedia creata da volenterosi utenti della rete, quello che gli studenti hanno letto sul libricino ufficiale del Ministero è il parto multiplo e continuato di semplici utenti. Una sorta di minestrone cui si aggiunge sempre qualcosa di arbitrario […]. L’enciclopedia fai-da-te del gruppo “Wiki” non è nemmeno una vera enciclopedia. Gli studenti che la usano lo sanno bene, e hanno imparato a stare attenti almeno agli errori di sintassi e grammatica che vi sono contenuti. Gli “esperti” o chi per loro, invece, pagati per redigere il libricino commemorativo donato dal Ministero dell’Istruzione e che saranno stati comunque ben retribuiti, l’hanno presa per la Treccani e per di più non si sono presi nemmeno la briga di mascherare i loro scopiazzamenti o di correggere la punteggiatura (L’Unità).
Brava Gelmini.
Con il “taglia” aveva già dimostrato di cavarsela bene.
Ora emerge anche la sua abilità col “copia-incolla”.