La mia prima reazione alla Bibbia di Crumb è stata: come è possibile che il padre del fumetto underground americano si dia all'esplorazione di un testo sacro? Ebbene sì. Da vero artista Crumb si è cimentato con uno dei testi più antichi della storia dell'umanità: la Bibbia. In particolare, il libro della Genesi.
Ora, i miei personali ricordi della Bibbia sono fusi in modo indelebile con le interminabili ore di catechismo, il senso di colpa per non aver voglia di trascorrere l'ennesimo pomeriggio a studiare cose che mi sembravano inquietanti.
Le poche reminiscenze di quegli argomenti riguardano l'eden, il diluvio universale e poco altro. Eppure, in qualche modo, alcune metafore e modi di dire si sono fissati nella mia memoria quasi contro la mia volontà; immagino che le stesse cose siano dominio di tutti, credenti e non credenti, praticanti e non.
Crumb si è dedicato a questo lavoro proprio per il carattere universale e senza tempo di storie mitologiche in cui si cerca di far luce sull'origine dell'uomo. Per di più, il libro della Genesi è il più crudo, severo, avvincente e tragico tra i cinque che compongono il Vecchio Testamento. Ci sta, quindi, che il creatore di Fritz il Gatto abbia scelto di illustrare un testo così controverso e, a suo modo, affascinante. Basta pensare alla cacciata dal paradiso, al sacrificio di Isacco, a Sodoma e Gomorra per farsi un'idea di quanto vicini siano questi temi alla mente di Crumb e al suo approccio anticonvenzionale alla narrazione.
In un'intervista, l'autore confessa che l'interesse per la Genesi è nato principalmente dalla fascinazione per il linguaggio evocativo e singolare del testo, dal potere rappresentativo e dalla straordinaria forza visiva delle parole, ma anche dalla difficoltà di comprendere a fondo elementi narrativi a cui non riusciva a dare un senso. Infatti, il suo lavoro è stato essenzialmente quello di spogliare la lingua da tutti i riferimenti e le interpretazioni religiose e illustrarne in maniera letterale il contenuto.
Un lavoraccio, insomma, verso il termine del quale Crumb ha dichiarato di essere esausto e prosciugato di ogni spinta creativa, tanto da mettere in dubbio il proseguimento della sua carriera di artista.
Grazie al suo sforzo riusciamo a goderci la Bibbia per quello che è, ovvero un contenitore di racconti affascinanti e fantastici che qualcuno si è preso la briga di tramandarci. Sempre originale, sempre intenso, il tratto di Crumb sembra che voglia incidere la carta; alcune tavole, rigorosamente in biancoe nero, somigliano a vere e proprie incisioni in cui ritroviamo l'energia e la vitalità (ma anche il senso di frustrazione) che lo hanno reso famoso. Tavole in cui Dio stesso somiglia a Gandalf e, più spesso, a Gerry Garcia...
illustrated by Robert Crumb
Norton Publishing Company