di Enrico GalimbertiLa creazione del Cielo e della Terra
Cinque furono le età del mondo e ciascuna ebbe il suo Sole. Nel corso della prima età il Sole di terra (forse si tratta di Agharta) dominava un mondo di tenebre dove vivevano pochi esseri umani tutti timorosi delle belve feroci che li assalivano e li divoravano. Venne chiamata anche l'éra del puma. Finì con terribili sconvolgimenti della crosta terrestre e i pochi sopravvissuti alla fine dei terremoti si trasformarono in scimmie.
La seconda età venne denominata del Sole di fuoco capace di sciogliere le rocce e distruggere le foreste. Terminò con una pioggia di lava e i pochi uomini sopravvissuti si trasformarono in uccelli.
Venne poi il Sole d'aria che spazzava via con un vento impetuoso tutto quello che incontrava: le cose, le piante, le rocce; questa terza età si concluse con un terribile uragano.
La quarta età fu quella del Sole d' acqua e gli esseri umani si trasformarono in libellule e pesci. Anche questa età finì con un grande Diluvio e si salvarono solo gli animali che respiravano nell'acqua e due esseri umani: Tata e Nena.
Altro mito azteco sulla creazione e sull'origine dell'uomo
Gli dei che avevano sollevato il cielo sopra la Terra si chiedevano preoccupati quali esseri avrebbero dovuto popolarla. Quetzacoatl, il dio serpente piumato figlio di Xochicuetzal, scese nel mondo degli inferi e si rivolse al suo signore con questa parola:
Sono venuto a prendere l'oro prezioso che tu custodisci.
Che intendi farne? Chiese il signore degli inferi.
Voglio che mi dica chi abiterà la Terra!
Rispose Quetzacoatl che nel frattempo aveva preso l'oro prezioso divorato da vermi e vi aveva soffiato dentro deciso a portarlo con sé nel cielo. Il signore degli inferi non voleva concedere l'oro prezioso a Quetzacoatl che di soppiatto lo aveva in suo possesso. Allora il signore degli inferi ordinò ai suoi servi di fermarlo scavando un fossato tutto intorno. I suoi servi eseguirono velocemente il lavoro e Quetzacoatl inciampò cadendo. L'oro prezioso cadde con lui andando in mille pezzi. Il dio raccolse con cura tutti i frammenti, li riavvolse nel panno e fuggì velocemente nel cielo e li portò a Tamoanchan. Questi li affidò a Ciacucoad Quilatzi che li macinò finemente e li mise in una coppa e ricompose il genere umano.
Viracocha fece per primi il Cielo e la Terra. Poi scolpì nella roccia due e diede loro la vita. Questi due presero presto a litigare e si rifiutavano di lodare gli dei. Il creatore allora decise di distruggerli. Alcuni divennero roccia altri vennero coperti da acqua abbondante (un Diluvio) scesa dal cielo. Viracocha salvò dal Diluvio due soli giganti che generarono molti esseri. Ma non c'erano ancora il Sole e la Luna e Viracocha che non poteva ammirare così la sua opera, li trasse dalle acque del lago Titicaca: solo dopo nacque il giorno e la notte.
Sezione: Civiltà Precolombiane, Progetto Genesi
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