La gente mi sta stretta, un maglioncino di lana infeltrito, di quelli fatti a mano, di lana del re vecchio.
Si appiccica addosso, sa di alito stantio, aglio e tabacco mescolati, umori di sesso distratto e dismesso, mai felice.
Ti sta alle calcagna, con quei ghigni ridicoli e vani, tra vetrine di saldi e sconti, che quello è il loro unico mercato.
Popola il tuo spazio, la gente che ti sta stretta, si sposta di lato, di sotto, di sopra, cani segugi all’inseguimento dei tuoi passi, nella mera illusione di fagocitarti, imballarti, schiacciarti, soffocarti.
La gente mi sta stretta, una taglia da bambino, tanto quanto il loro cervello, infantile e privato di intelligenza, piccoli e smunti, affiliati ai clan della banalità e delle rime.
Chiara
(#maipiùingiroperisaldi e #nehounpobastaditutti)