“Geoingegneria” è il termine principale per designare la attività di modifica meteo-climatica per opera delle potenze più importanti di tutto il mondo. Sono operazioni che implicano la diffusione di aerosol: “aerosol" è un vocabolo atto ad indicare una particella microscopica sospesa in aria. La componente fondamentale dei programmi di geoingegneria riguarda la saturazione dell'atmosfera, disperdendo tonnellate di aerosol nanometrico, di solito delle dimensioni di 10 nanometri (un nanometro corrisponde ad un miliardesimo di metro). Sono particelle di metalli tossici.
L’alluminio e gli altri metalli nocivi sono stati rilevati nei campioni di pioggia in tutto il mondo. La concentrazione di alluminio, di bario e di altri metalli è sempre alta e spesso completamente fuori scala. I campioni di neve dal Monte Shasta nel nord della California hanno mostrato livelli pericolosi oltre ogni più fervida immaginazione. Il biologo Frank Mangles ha confermato con i suoi test la contaminazione allarmante dovuta a metalli pesanti. La neve da lui analizzata ha un contenuto di alluminio pari 61.000 PPB. (Parti per miliardo). Questo tasso di alluminio nella neve è decine di migliaia di volte più alto rispetto a qualsiasi “normale" inquinamento. L’alluminio in "forma libera" non esiste in natura nell'ambiente, ma è sempre legato ad altri elementi. Allora, da dove viene? L'alluminio è l'elemento primario citato in numerosi brevetti di geoingegneria. E’ importante ricordare che questa contaminazione non è locale, ma di portata globale.
I danni alla coltre di ozono sono un'altra deleteria conseguenza della geoingegneria. Il ciclo idrologico del pianeta è stato completamente stravolto. La proliferazione di funghi è un altro fatale effetto, che si verifica quando l'atmosfera è piena di nanoparticolato, la luce solare è affievolita, i terreni sono contaminati e le acque sono inquinate. L'attuale "tasso di estinzione delle specie" dovrebbe essere assolutamente sconvolgente per tutti. Oggigiorno il "tasso di estinzione" è da 1000 a 10.000 volte superiore rispetto alla "variabilità naturale". È la geoingegneria responsabile di tutto questo? Naturalmente non sempre, ma, sulla base di riscontri scientifici, essa è probabilmente di gran lunga la causa più significativa di devastazione ambientale e climatica. La geoingegneria sembra essere la minaccia più grande e più immediata per tutta la vita sulla Terra, almeno quanto una catastrofe nucleare.
Anche se la pioggia e la neve sono cadute nelle aree del Nord America, a volte sotto forma di nubifragi o di tormente, la siccità negli Stati Uniti continentali (e di molte altre regioni in tutto il mondo), sta peggiorando. Le nubi naturali sono state sostituite da masse compatte di nuvole artificiali che non portano precipitazioni.
La saturazione da aerosol indebolisce la forza del vento e riduce le idrometeore. Le condizioni sopra descritte sono note conseguenze di un’altra forma di geoingegneria, quella stratosferica (SAG) e della gestione della radiazione solare (SRM). Tutti i dati scientifici disponibili confermano l'effetto delle particelle sula rarefazione delle piogge. Anche se le fonti principali della scienza accademica non sono ancora disposte ad ammettere apertamente il fatto che i programmi di geoingegneria sono pienamente operativi da decenni, una montagna di prove rende questo fatto fin troppo chiaro. I programmi in corso di geoingegneria sono giganteschi e diminuiscono notevolmente le piogge, cancellando inoltre il colore azzurro del cielo. Le coperture chimiche, che riflettono la luce solare, limitano l'evaporazione, poiché inibiscono i moti convettivi favoriti dall’energia termica sprigionata dal sole durante il giorno. Il rallentamento del vento riduce l'evaporazione. Inoltre, i nuclei di condensazione che si formano sono spesso dispersi e ridotti dalla quantità eccessiva di particelle da aerosol. Questo fa sì che le goccioline non si combinino più per cadere come pioggia.
Disponiamo di una montagna di dati scientifici per confermare la realtà del fenomeno noto come "oscuramento globale”. Anche se articoli di pubblicazioni mainstream ammettono il problema, la maggior parte ne sottovaluta la gravità e, mentre gli scienziati accademici puntano il dito contro "le particelle da inquinamento tradizionale" come l'unica causa, innumerevoli aerei attraversano i nostri cieli ogni giorno, disperdendo milioni di tonnellate di metalli tossici e particelle chimiche. Questa realtà, però, è completamente ignorata da tutti i giornalisti principali dei media di regime.
Le ramificazioni prodotte dal “global dimming” non sono quantificabili con esattezza, ma la diminuzione della fotosintesi clorofilliana, la distruzione dello strato di ozono, la riduzione delle precipitazioni, la contaminazione dei suoli e delle acque sono fenomeni imputabili alla Geoingegneria.
Che cosa implica tutto ciò? Come già documentato sopra, saturando l'ambiente con il nanoparticolato, si danneggia l’ozonosfera. E’ stata individuata un’enorme lacerazione dell’ozonosfera al di sopra dell'emisfero settentrionale, oltre al deterioramento al di sopra dell'emisfero meridionale di cui sentiamo parlare da decenni. La geoingegneria stratosferica è, con ogni probabilità, all’origine precipua della riduzione dell'ozono, mentre i clorofloruocarburi sono solo una copertura. Tutti i dati scientifici a disposizione rendono chiara questo assunto: senza lo strato di ozono, la vita in qualsiasi forma probabilmente non esisterebbe sul nostro pianeta.
Sussiste ancora un altro problema relativo alla distruzione della nostra difesa naturale dalle radiazioni solari: la protezione dai brillamenti solari. Le espulsioni di massa coronale possono causare danni terribili al pianeta ed alle infrastrutture elettriche. Senza la rete elettrica utile a raffreddare le centrali nucleari per un lungo periodo di tempo, potremmo trovarci di fronte ad un disastro di Fukushima moltiplicato per 100 o 200 volte. La Geoingegneria sta distruggendo il nostro schermo naturale atto a proteggerci da un evento legato ad una forte espulsione di massa coronale. [1]
La maggior parte delle persone è completamente all'oscuro dei cambiamenti dei venti e dei flussi delle correnti oceaniche, alterazioni che si stanno verificando in tutto il mondo.
Le acque più calde in regioni con vasti depositi di metano sottomarini determinano l’espulsione di questo gas. La piattaforma della Siberia orientale dell'Artico sta già rilasciando metano in quantità abnorme. Tutti i dati disponibili indicano che questo evento sta cambiando la nostra biosfera di giorno in giorno. […] Le attività di geoingegneria hanno snaturato i modelli delle correnti atmosferiche. Anche in questo caso, tali alterazioni sono probabilmente connesse ai programmi di geoingegneria in corso.
La saturazione dell'atmosfera con metano è equivalente alla copertura del pianeta con una lastra di vetro. L'energia termica del sole entra, ma non può uscire. Oltre al danno atmosferico provocato dal rilascio di metano, bisogna considerare anche l’acidificazione degli oceani. Quando il metano migra dai fondali marino alla superficie si scioglie nell’acqua, acidificandola. Gli oceani sono attualmente acidificatii ad un ritmo allarmante.
Le attività di geoingegneria sono probabilmente in corso da oltre sei decenni. Documenti reperiti di recente negli archivi della N.A.S.A. indicano che questi programmi erano già nei bilanci governativi negli anni ‘60 del XX secolo. Tutto ciò ha radicalmente cambiato il clima. Il clima conosce oggi "oscillazioni" con manifestazioni estreme in tutte le stagioni.
Le anomalie nelle correnti a getto da che cosa sono provocate? Dai sistemi H.A.A.R.P. H.A.A.R.P. è un apparato di antenne a polarizzazione orizzontale: è un dispositivo molto potente che è in grado di trasmettere un miliardo di watt di potenza nella ionosfera. Come effetto, si crea un 'rigonfiamento” della ionosfera: questa “bolla” a sua volta può alterare il corso delle correnti a getto, con disastrose ripercussioni sui fenomeni meteorologici.
Si pensa che esistano almeno 18 di questi "riscaldatori ionosferici" in tutto il mondo, alcuni sono in Cina e Russia. E’ anche emerso negli ultimi anni che la "guerra climatica" è una realtà letale su scala planetaria. Il potenziale di questi impianti H.A.A.R.P. è accresciuto dalla dispersione aerea di prodotti chimici nei nostri cieli (scie chimiche). La saturazione dell'atmosfera con particelle di metallo la rende particolarmente elettroconduttiva. Questo a sua volta aumenta le capacità dei riscaldatori della ionosfera.
Un’atmosfera, che, a causa dei metalli, è più elettroconduttiva del normale, è in grado di produrre fulmini con maggiore frequenza. Le foreste di tutto il mondo sono ora piene di alberi morti o morenti. Inoltre il fogliame degli alberi è coperto con ciò che equivale ad una polvere "incendiaria" costituita dal particolato della geoingegneria. L'ovvio risultato è la diffusione di catastrofici incendi boschivi. Questo fenomeno riguarda tutto il mondo. L’ estate del 2012 ha visto l'emisfero settentrionale incenerito da roghi spaventosi ed ora è l'Australia ad essere un inferno di fiamme.
Un’altra ripercussione della geoingegneria coincide con aberranti tempeste di neve. Esistono diversi brevetti circa la "nucleazione di ghiaccio artificiale per la modificazione del clima", tra cui uno della N.A.S.A. La neve artificiale è oggi generalmente definita "neve pesante bagnata". Questa "neve" può cominciare a cadere a temperature sopra lo zero (3-4 gradi Celsius).
Queste sono le perniciose conseguenze della geoingegneria. La natura non dà niente per niente. Ciò dovrebbe essere fin troppo ovvio, ma purtroppo gli "scienziati" in tanti casi sembrano essere completamente ciechi. In ordine all’inseminazione delle nubi per propiziare le piogge, l’umidità si concentra dove naturalmente non si sarebbe addensata. Quando, invece, l’umidità è drasticamente divorata dalle scie igroscopiche, si raccoglie altrove, causando un nubifragio. E 'questo forse il motivo per cui gli Stati Uniti sono attanagliati da una siccità epocale, mentre le Isole britanniche sono inondate da piogge torrenziali.
Assistiamo all'avvelenamento sistematico della vita sulla Terra. Innumerevoli test di laboratorio sono stati eseguiti in tutto il pianeta. La pioggia e la neve sono piene di metalli altamente tossici. L'aria che respiriamo è una miscela mortale di alluminio, bario, stronzio, manganese, torio e fluoruro (il fluoruro è stato segnalato nei recenti test condotti in Norvegia – Il fluoruro ha la capacità di fissare l’allumino nell’organismo). Il pH del terreno è alterato, risultando fino a 15 volte più alcalino del normale. Il recente documentario del regista Michael Murphy, "Why in the world are they spraying?" indugia su alcuni di questi cambiamenti e sulla morte delle foreste boreali. La causa maggiore è sempre la geoingegneria, sebbene le fonti ufficiali attribuiscano il depauperamento del manto boschivo ad un generico inquinamento ed all’aridità.
Naturalmente ci sono multinazionali che traggono immensi profitti dalle calamità. La Monsanto è in cima a alla lista delle società che traggono benefici dai danni: essa da tempo ha brevettato delle sementi resistenti all’alluminio nel suolo.
Quali danni causa la geoingegneria agli esseri viventi? L'inalazione di particelle microscopiche è altamente nociva: non importa quale sia il materiale. Le affezioni delle vie respiratorie e le malattie neurodegenerative sono legate all'esposizione a metalli pesanti. Il morbo di Alzheimer, il Parkinson, l’autismo, la sindrome laterale amiotrofica e molte altre malattie associate a metalli pesanti si conclamano oggi a livello epidemico. Secondo il neuroscienziato Russell Blaylock, i metalli sono dispersi in particelle così piccole che passano, attraverso il rivestimento del polmone, nel flusso sanguigno. E’ quasi impossibile rimuoverli una volta che sono penetrati nell’organismo. Così quasi ogni boccone che mangiamo è ora contaminato da queste nanoparticelle tossiche, in quanto esse sono assorbite dalle piante. [2]
Ogni nostro respiro, ogni boccone che ingeriamo, ogni sorso d’acqua che beviamo, tutto è contaminato. Una montagna di dati, studi ed analisi di laboratorio conferma questa conclusione di là da ogni ragionevole dubbio.
Siamo tutti letteralmente sotto assedio. La minaccia per la vita sulla terra proveniente dalle attività chimico-biologiche non può essere sottovalutata. Spetta a ciascuno di noi denunciare queste scelleratezze. Armatevi di copie di articoli, di dati inoppugnabili, di copie di DVD del documentario di Michael Murphy. Divulgate!
Il tempo non è dalla nostra parte. Dobbiamo unirci tutti quanti nel tentativo di fermare il più mostruoso di tutti i crimini “umani”.
[1] Non è la coltre di ozono a proteggere gli impianti elettrici dai brilalmenti solari, ma la magnetosfera che è in fase di indebolimento dal I sec. d.C. Questo problema è stato acuito dalle esplosioni nucleari in atmosfera: esse hanno danneggiato in più parti lo scudo elettromagnetico, rendendo la Terra vulnerabile alle eiezioni di massa coronale all’origine delle tempeste geomagnetiche.
[2] Si può provare a chelare i metalli che si accumulano nell’organismo. Si legga "La chelazione farmacologica e quella naturale", 2012
Fonte: geoengineeringwatch.org
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