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La Germania fa affari immobiliari in Italia

Da Maurizio Picinali @blogagenzie

Gli investimenti esteri in immobili italiani (soprattutto casa di lusso o per lle vacanze) sono in aumento. Tedeschi, britannici e russi approfittano di un mercato divenuto proibitivo per gli italiani, che sempre più spesso fanno fatica ad acquistare anche una prima casa.
Una recessione di due anni, un crollo del 42 per cento dei prestiti ipotecari e l’incertezza intorno all’IMU, la controversa e odiosa tassa sulla prima abitazione di proprietà, ha penalizzato molti italiani, tagliandoli fuori dal mercato. Il risultato: lo scorso anno le vendite residenziali sono scese di quasi il 26 per cento. Eppure, secondo l’istituto di ricerca Scenari Immobiliari, le vendite di seconde case ad acquirenti stranieri sono aumentate del 14 per cento, toccando quota € 2,1 miliardi di euro. Sembra essere davvero un buon momento per fare affari... ma solo per gli stranieri. In fase di trattativa, i prezzi possono scendere anche del 30 per cento.Secondo un sondaggio condotto nel mese di giugno da Engel & Voelkers e il sito vacanza-affitto HomeAway.com, la domanda tedesca di case per vacanze è cresciuta in modo significativo negli ultimi cinque anni. I compratori internazionali di palazzi toscani o ville sul mar Adriatico raramente hanno saputo fare di meglio! L’Italia è il paese del sole. L’Italia non è la Germania. (sotto la canceliera Aghela Merchel)La Germania fa affari immobiliari in Italia
Circa il 43% degli intervistati ha dichiarato di considerare le abitazioni di vacanza una forma di risparmio pensionistico mentre una fetta pari a un quarto del campione coinvolto, considera questa forma di investimento una copertura ideale contro l’inflazione.La Germania fa affari immobiliari in Italia
I tedeschi sono in cerca di beni all’estero, soprattutto in questo momento. La politica monetaria della BCE, con il taglio dei tassi di interesse (attualmente ai minimi storici), ha alimentato la preoccupazione in Germania. Sebbene, va certamente sottolineato, le prospettive economiche nel resto dell’eurozona siano decisamente peggiori e gli scenari decisamente a tinte fosche.
I tedeschi, oggi più che mai, sono particolarmente attivi, spinti dalla paura dell’inflazione, dall’incertezza rispetto all’andamento dei mercati finanziari, dallo scenario preoccupante di Cipro e da una ricchezza che fa dormire sonni realtivamente tranquilli. L’anno scorso in Italia il prezzo medio delle case vendute a stranieri è stato di circa € 500.000. Un prezzo decisamente alto per gli italiani, che in media, secondo i dati del Ministero delle Finanze, guadagnano 19.655 € all’anno. I tedeschi realizzano mediamente il 36 per cento in più, ovvero € 26.791.
Mentre il divario di reddito nord-sud è da tempo una realtà europea, alcuni politici italiani di primo piano hanno accusato il cancelliere tedesco Angela Merkel di impoverire il paese, spremendolo e salassandola con le continue richieste di austerità. L’economia italiana si ridurrà dell’1,5 per cento quest’anno, secondo le previsioni degli economisti stilate da Bloomberg, mentre la Germania è pronta ad un espansione dello 0,5 per cento. La disoccupazione tedesca è stata del 6,9 per cento nel mese di aprile, vicino ai minimi da qusi un ventennio, mentre in Italia il tasso è superiore all’11 per cento.
Il già debole mercato immobiliare italiano è peggiorato dopo l’introduzione dell’IMU, nel dicembre 2011. La tassa, introdotta dall’ex primo ministro Mario Monti, rientrava in quel piano di rigore (di lacrime e sangue per gli italiani) per ridurre l’enorme deficit del paese. Enrico Letta, premier del nuovo governo di larghe intese, ha sospeso il pagamento della tassa previsto per giugno, mentre Berlusconi ne vuole l’abrogazione della titolo definitivo, minacciando di ritirare il proprio sostegno (e quello del partito) alla coalizione di governo se l’imposta dovesse rimanere al suo posto.
I prezzi delle case sono scesi del 4,6% nell’ultimo trimestre del 2012 rispetto all’anno precedente. Secondo i calcoli di Bloomberg sono precipitati del 12% in termini reali dal picco del 2008, raggiungendo livelli visti l’ultima volta a metà del 2004. I valori potrebbero scendere di un altro 5% quest’anno. Il calo delle vendite è stata una sorpresa, perché pensavamo di aver toccato il fondo o qualcosa di simile nel 2011, ha dichiarato Luca Dondi, responsabile dell’unità di ricerca immobiliare di Nomisma. "C’è bisogno di più credito dalle banche, senza il quale, il calo dei prezzi non sarà sufficiente per riavviare la domanda".
Fonte: businessweek.com 25 maggio 2013


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