La Germania non farà più parte dei paesi membri del progetto SKA. Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Istruzione e della Ricerca Georg Schütte. L’accordo terminerà ufficialmente il prossimo 30 giugno 2015. La notizia avrà sicuramente ripercussioni sul meeting internazionale di astrofisica incentrato proprio sullo Square Kilometre Array (SKA), la più grande rete di radiotelescopi del mondo che sarà realizzata tra Australia e Sud-Africa, che si svolgerà dal 10 al 13 giugno ai Giardini Naxos in Sicilia.
La decisione della Germania, che il consorzio SKA si augura possa essere rivista, sembra dettata guidata dalla crisi finanziaria che sta attraversando tutta l’Europa, soprattutto nel comparto ricerca. Tale decisione non dovrebbe avere gravi conseguenze sul progetto in generale, visto il limitato peso finanziario, scientifico e industriale esercitato dalla Germania fino a questo momento. Nonostante ciò, potrebbero esserci conseguenze a lungo termine: tra il 2017 e il 2018 il progetto entrerà nella fase cruciale, cioè quella dell’effettiva costruzione delle antenne e le industrie tedesche saranno enormemente colpite da questa decisione, in quanto non saranno più in grado di fare offerte per i principali appalti. Inoltre, la comunità scientifica tedesca avrà serie difficoltà a utilizzare, in futuro, i radiotelescopi di SKA per fare ricerca.
SKA è il più grande grande progetto scientifico del mondo: migliaia di scienziati e ingegneri sono e saranno chiamati ad affrontare le immense sfide che si nascondo dietro il più grande network di radiotelescopi, con tutti i nuovi sviluppi nel campo dell’informatica, astrofisica, ingegneria e molti altri che si presenteranno in futuro.
Gli investimenti dei singoli paesi membri sono molto importanti non solo per la SKA Organisation, ma anche per gli stati stessi. Ad oggi, oltre 120 milioni di euro sono stati investiti da 20 paesi per sostenere circa 500 scienziati e ingegneri che lavorano sulla progettazione e sullo sviluppo di SKA. Nel marzo di quest’anno, il Regno Unito è stato il primo paese ad annunciare lo stanziamento di 100 milioni di sterline, in aggiunta alle centinaia di milioni di euro già previsti dai due paesi ospitanti, Australia e Sud Africa, per la costruzione dei precursori ASKAP, MWA e Meerkat.
Fonte: Media INAF | Scritto da Eleonora Ferroni