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La Germania si chiama fuori dal nucleare

Creato il 23 marzo 2011 da Risibilmostra

 

La Germania si chiama fuori dal nucleare

Author: White House photo by Paul Morse

Sul nucleare andiamo avanti con la moratoria di un anno, con tanto di retropensiero da non sottovalutare (cerchiamo di evitare che i referendum raggiungano il quorum, sarebbe imperdonabile giocarsi il legittimo impedimento sull’onda emotiva di Fukushima, cerchiamo di sabotare i referendum in tutti i modi, offriamo vacanze e weekend gratis per quel fine settimana, feste e fuochi d’artificio. Appena passata la buriana, zitti zitti ripartiamo spediti con le centrali nucleari). Quella sovversiva della Angela Merkel, ormai più a sinistra di Lenin, invece dichiara: «Più presto la Germania uscirà dal nucleare meglio sarà». Eppure la Germania, che non è uno di quei paesi che le cose non le fa seriamente, ha deciso di uscire al più presto dal nucleare civile, la «catastrofe di apocalittiche dimensioni» ha fatto capire che la Germania non può nemmeno pensare alla remota possibilità di una situazione come Fukushima. Sono matti questi tedeschi? Non erano i giapponesi d’Europa, quelli che fanno le cose con la testa e non con qualche altra parte del corpo? È un eccesso di prudenza teutonica o davvero la presa di coscienza di un pericolo oggettivo?

Com’è pensabile che il paese che impiega 60 anni per costruire un’autostrada come la Salerno-Reggio Calabria, che vede sfarinarsi edifici recentemente costruiti ad ogni scossa di terremoto, che risulta essere tra le più corrotte al mondo, possa costruire centrali nucleari a rischio zero? Siamo di fronte all’ennesima magia del Mago di Arcore? Lo stesso che il 20 marzo del 2010 ha promesso che in tre anni avrebbe sconfitto il cancro? (Visto che ha scarsa memoria, bisogna ricordagli che mancano due anni!)



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