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La gestione degli acquisti nelle aziende di trasporto

Creato il 20 marzo 2013 da Ciro_pastore

LA GESTIONE DEGLI ACQUISTI NELLE AZIENDE DI TRASPORTO LA GESTIONE DEGLI ACQUISTI NELLE AZIENDE DI TRASPORTO È da qualche settimana in vigore il "codice di comportamento dei dipendenti pubblici” che andrebbe esteso anche alle aziende esercenti servizi pubblici
La crisi economico-finanziaria che sta attanagliando da anni le aziende che somministrano servizi pubblici, in special modo quelle che forniscono ai cittadini il trasporto pubblico locale, ha radici strutturali a cui, però, vanno cause che hanno a che fare, più o meno direttamente, con un sistema collusivo-corruttivo che, purtroppo, ha pervaso tutto il Paese.
La Corte dei Conti, nel discorso di apertura dell’Anno Giudiziario 2013, ha posto in evidenza come la corruzione sia divenuta da “fenomeno burocratico/pulviscolare, fenomeno politico–amministrativo-sistemico”. La Corte ha pure evidenziato che “la risposta non può essere di soli puntuali, limitati, interventi - circoscritti, per di più, su singole norme del codice penale - ma la risposta deve essere articolata ed anch’essa sistemica”. In effetti, la corruzione sistemica, oltre al prestigio, all'imparzialità e al buon andamento della pubblica amministrazione, pregiudica, da un lato, la legittimazione stessa delle pubbliche amministrazioni, e, dall’altro, l’economia della Nazione, agendo negativamente non solo sui bilanci ma essendo anche uno strumento negativo nelle regole della concorrenza.
Venendo alle regole inserite nel "codice di comportamento dei dipendenti pubblici” la prima novità risiede nel fatto che la loro violazione è fonte di responsabilità disciplinare. In sostanza, con il codice di comportamento si tenta di porre un ulteriore tassello per rendere pienamente operativa la lotta a quel malcostume, tipico delle amministrazioni pubbliche e delle aziende partecipate, che vede troppo spesso impiegati/funzionari/dirigenti in rapporti ambiguamente “amichevoli” con i fornitori . Trasparenza, regole, comportamenti sono alla base di una efficace prevenzione della corruzione, questa è la innovativa sfida per una pubblica amministrazione costretta dalle ristrettezze economiche a diventare sempre più efficiente, competitiva e anche più 'giusta' nei rapporti con i cittadini e, soprattutto, con le imprese che le vendono beni e servizi. Tra le innovative disposizioni del codice ci sono il divieto per il dipendente di chiedere regali, compensi o altre utilità, nonché il divieto di accettare regali, compensi o altre utilità, salvo quelli d'uso di modico valore (non superiore a 150 euro), anche sotto forma di sconto. I regali e le altre utilità già ricevuti, inoltre, dovranno immediatamente messi a disposizione dell'amministrazione per essere devoluti a fini istituzionali.
Tra le regole prevista anche la comunicazione del dipendente la comunicazione, all'atto dell'assegnazione all'ufficio, dei rapporti diretti o indiretti di collaborazione avuti con soggetti privati nei 3 anni precedenti e in qualunque modo retribuiti, oltre all'obbligo di precisare se questi rapporti sussistono ancora (o sussistano con il coniuge, il convivente, i parenti e gli affini entro il secondo grado). Previsti anche l'obbligo per il dipendente di astenersi dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti le sue mansioni in situazioni di conflitto di interessi anche non patrimoniali; la tracciabilità e la trasparenza dei processi decisionali adottati (che dovrà essere garantita attraverso un adeguato supporto documentale); il rispetto dei vincoli posti dall'amministrazione nell'utilizzo del materiale o delle attrezzature assegnate ai dipendenti per ragioni di ufficio, anche con riferimento all'utilizzo delle linee telematiche e telefoniche dell'ufficio. Per i dirigenti, previsto l'obbligo di comunicare all'amministrazione le partecipazioni azionarie e gli altri interessi finanziari che possono porli in conflitto d'interesse con le funzioni che svolgono; l'obbligo di fornire le informazioni sulla propria situazione patrimoniale previste dalla legge; il dovere, nei limiti delle loro possibilità, di evitare che si diffondano notizie non vere sull'organizzazione, sull'attività e sugli altri dipendenti. E' infine assicurato il meccanismo sanzionatorio per la violazione dei doveri di comportamento.

Come si vede, le regole introdotte dal "Codice di comportamento dei dipendenti pubblici” non sono la panacea definitiva per un male endemico e diffuso, ma costituiscono un primo passo verso un nuovo tipo di relazioni con la pubblica amministrazione allargata. A mio modesto parere, ci sarebbe da aggiungere rapidamente una sorta di obbligo di rotazione nelle funzioni acquisti delle amministrazioni/aziende. In sostanza, andrebbe previsto che nessun impiegato/funzionario/dirigente possa essere assegnato a questa delicata funzione per più di 3 anni consecutivamente, al fine da evitare il più possibile quei fenomeni di “comparaggio” che troppo spesso vengono a consolidarsi con i fornitori, alcuni dei quali frequentano assiduamente ed a volte con troppa libertà i corridoi e le stanze degli amministrazione/aziende pubbliche e partecipate. È ovvio che tale “contiguità” può essere talvolta fonte di “tentazioni” per qualche infedele impiegato/funzionario/dirigente.
E come diceva Oscar Wilde:”resisto a tutto, tranne che alle tentazioni”
Ciro Pastore – Il Signore degli Agnelli leggimi anche su http://golf-gentlemenonlyladiesforbidden.blogspot.com/

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