L'esperienza di vivere senza le tecnologie più comuni della nostra epoca può essere qualcosa di istruttivo e pertanto l'idea del pub scozzese mi ispira molto e, soprattutto, dovrebbe far riflettere su come veniva trascorso diversamente il tempo, due secoli fa.
Niente tv e niente radio, la musica solo dal vivo, le maniere diverse. La conversazione era la base delle relazioni, il contatto l'unico modo di conoscersi davvero e il divertimento stesso aveva connotazioni decisamente differenti.
La danza era un'ottimo connubio di tutto ciò, essendo in grado di amalgamare divertimento, compagnia e conversazione. E perchè no, anche affari, più spesso nella declinazione di affari matrimoniali.
In passato ci siamo occupati qualche volta di questa forma di socializzazione, ci siamo imbattuti nel valer, il ballo da sogno di una grossa fetta di ragazze, e anche nella quadriglia.
Altro pezzo forte delle serate dei secoli passati era la giga.
Storia del ballo e origine ufficiale
La giga di cui parleremo era un ballo non troppo diverso dalle country dance in voga all'epoca.
Divenne una danza di corte introdotta nel regno di Elisabetta I, ma dopo la sua scomparsa continuò ad avere un gran numero di sostenitori, specialmente con l'ascesa degli Stuart, la dinastia reale scozzese.
Mantenne il suo predominio sui balli reali fino al Settecento, quando la nuova varietà di danze, sopratto meno agitate, la relegò al ruolo di ballo di campagna.
Il tempo era originariamente in 2/4, ma si è modificato nel corso del tempo e oggi è solitamente ballata in 6/8.
La giga ha un ritmo molto allegro e permette figure complesse e intrecci tra i ballerini che non devono necessariamente essere a coppie. Esistono infatti varianti con quattro ballerini e una dama e simili.
Molto si è discusso sulle origini della danza. A quanto pare ne esistono due versioni, simili nel nome e a volte nell'esecuzione, ma formatesi in culture diverse.
La prima giga ha tradizioni italiane nobilissime e viene a tutt'oggi ballata in molte feste di paese sia nel Monferrato che nell'Emilia con splendide coreografie. La sua origine pare provenire dalle feste di paese germaniche, e lo stesso nome della danza dal vocabolo tedesco geiger, violinista.
Ne abbiamo poi una seconda versione, irlandese doc di origine molto antica, addirittura celtica. Il suo nome era cengail e assomigliava moltissimo alla giga italiana, per questo, con la diffusione dei termini francesi, definiti più "colti" dell'inglese, si adottò il nome che i francofoni usavano per il ballo italiano non dissimile, ecco perchè le due varianti si chiamano uguale, ma hanno storie diverse.
Per fare chiarezza la a giga italiana è denominata giga anche all'estero, e la giga irlndese e scozzese, identificata invece col nome di jig.
La variante nordica jig è molto più veloce di quella italiana, può arrivare addirittura a 12/8 e a differenza di quella del nostro paese, dove ormai è relegata a ballo di paese per le feste tradizionali, meglio se in costume, la jig è tutt'ora praticata anche al di fuori degli eventi più storici, ad esempio nei pub d'Irlanda o Scozia, all'annuale Festa di San Patrizio del 17 marzo e in molte circostanze. A ballarla sono persone di tutte le età e viene apprezzata per essere a ritmo accelerato senza avvicinarsi alla musica schiacciasassi moderna, ma mantenendo una sua melodia pur con un upbeat non indifferente.
Non solo questo: la variante irlandese del ballo, oltre ad essere allegra (ancora di più cin un boccale di birra in circolo) si balla in 8 o più, il che rende il tutto molto divertente perchè è un ballo di gruppo, non a coppie. In Irlanda il ballo della jig è secondo solo a quell del reel, la danza irlandese per antonomasia.
Alla corte di Elisabetta, sappiamo, venne intrdotta la giga italiana, era infatti chiamata gigue, non quella irlandese (jig), per la particolare grazia dei movimenti dove, invece, quelli dell'Irlanda apparivano più concitati e poco raffinati.
Come ballare
I ballerini sono comunemente disposti in due file che si fronteggiano e la danza inizia spostando avanti il piede destro ed eseguendo due figure, dopodichè il piede rientra nella sua posizione e parte il sinistro, che esegue invece una figura soltando. Questo è l'incipit, da cui si diramano poi tutta una serie di movimenti e saltelli, incastri e complicità tra i ballerini.
Attualmente vengono ballate le seguenti tipologie di jig:
- Light jig
- Slip jig
- Single jig
- Hop jig
- Treble jig
Ecco come poteva apparire una giga ballata ai tempi di Elisabetta e seguenti, quindi al di fuori della "danza popolare e folkloristica"
Questa è un'altra rappresentazione a una sola ballerina. La prima parte, che vede un Arlecchino danzante non è una giga vera, ma la seconda con la fanciulla sì ed evidenzia bene i movimenti che venivano fatti, non il saltellio concitato che è invece evidenziato nella giga moderna irlandese.
Queste erano le varianti ballate a corte. Come avrete notato sono abbastanza tranquille, a differenza dei jig che vedremo fra poco, di tutt'altro ritmo.
Ecco una giga barocca, alla maniera ballata nel Settecento, per esempio alle festicciole più informali di Maria Antonietta
A seguire, invece, una giga canadese più popolare, simile a quelle paesane che ancora si ballano nel Monferrato (col nome di monferrina) e in Emilia
E per finire, ecco come viene ballata la tipica giga irlandese di cui si sente tanto parlare e vengono fatti molti campionati
Baci a tutti e a presto
Mauser