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La giornata al nido

Da Infanziadelbambino

Oggi vi racconto la giornata all’asilo vista dalla parte dell’educatrice.
Al nido dove ho lavorato avevo il turno dell’apertura per cui la giornata iniziava presto. Quando arrivavo non c’erano ancora bambini e il mio compito era quello di preparare i cestini con le merende da mettere negli spazi di appartenenza e di controllare che gli spazi fossero a posto dopo le pulizie.

Svolgevo questo compito prima dell’entrata perché ero l’unica educatrice presente e non potevo certo lasciare i bambini da soli. Perciò la mia giornata iniziava 20 minuti prima che arrivassero i bambini. Il nido apriva alle 7.30…

Ricordo che facevo le prime entrate con i bambini che mi accompagnavano a salutare gli altri che arrivavano. Se tra i primi arrivi c’era un piccolino, spostavo tutti nello spazio morbido e chiedevo ai genitori di entrare nel salone accompagnando i bambini fino allo spazio. Normalmente invece è l’educatrice che va incontro al bambino in entrata. Ripensando ora a questi momenti mi emoziono a rivedere i bambini che salutavano la mamma o il papà e che per sentirsi grandi entravano da soli senza farsi accompagnare. Se invece era presente una collega andavamo a turno ad accogliere i bambini all’entrata.

L’accoglienza è una fase importante della giornata, i bambini che vengono accolti con serenità e con un sorriso dalla propria educatrice affronteranno meglio la giornata.

Quando tutti i bambini erano entrati, andavamo nel nostro spazio di appartenenza, chiacchierando e mangiando la merenda, giocando o semplicemente guardano le foto o i libretti. Erano momenti che mi facevano stare bene. Dopo la merenda era l’ora dell’attività. Con il gruppo dei grandi a volte domandavo a loro cosa volessero fare. Nel nido le attività vengono programmate giornalmente o settimanalmente, ma a volte con le colleghe ci si scambiava per permettere ai bambini di scegliere.

Un altro momento particolare era il pranzo. Con il gruppo dei piccoli era molto molto faticoso, ma crescendo era un momento di spensieratezza e di chiacchiere. I bambini le prime volte rispondevano alle mie domande mentre erano a tavola, a volte infatti chiedevo loro se si erano divertiti durante l’attività o se gradivano quello che stavano mangiando. Ricordo che una volta un bambino disse al suo vicino a tavola: “Ti sei divertito oggi?”, come facevo io.

Dopo pranzo portavo il gruppo in bagno per lavare le mani e la bocca e per il cambio del pannolino.
Dopo la pulizia del viso e delle mani tornavo nello spazio con i bambini per fare un gioco tranquillo o leggere una storia in modo da rilassarsi per poter andare poi a nanna. Il momento del sonno è vissuto dai bambini in maniera diversa, ma con il passare del tempo quasi tutti imparano ad addormentarsi da soli.

Dopo la nanna la mia giornata era quasi finita. Di solito mentre i bambini si svegliavano a piccoli gruppi li accompagnavo in bagno. Quando stavo per andare via i bambini erano negli spazi con le colleghe pronti per la merenda, ma quasi tutti i giorni il mio gruppo correva ad abbracciarmi e a salutarmi. Per me era un momento molto speciale.

La giornata era lunga, a volte faticosa, ma sempre ricca di momenti divertenti e questo mi faceva dimenticare le fatiche, le tristezze e a volte i pianti. Nei momenti di serenità, vedendo i bambini stare bene e divertirsi ero orgogliosa di essere una educatrice!


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