Magazine Diario personale

La giornata della Memoria…

Creato il 02 novembre 2011 da Paperottolo37 @RecensioniLibra

Ciao a tutti voi carissimissssssssssssssssimissssssssssssssssssimi amici miei…!!!

Come state???

Tutti e tutto bene???

Dopo un po’ di giorni di assenza,  per l’unica ragione che mi sono “perso” via, per così dire, navighicchiando a destra e a manca tra i miei atolli tentatori del web, eccomi di ritorno con una nuova “Storiella da Blog”…

Ora vi chiederete: “Come mai qui e non più su Splinder???”

La risposta è semplicissima: mi ero scocciato che il mio blog non fosse più visibile, situazione che andava avanti ormai da mesi, e così mi sono deciso: trasloco…

Sperando che in questo nuovo “abituro” non incontri problemi simili a quelli di Splinder.

Intendiamoci…

Il blog di Splinder non è stato cancellato; è anzi tutt’ora esistente e chissà mai che, sistemati tutti i problemi che mi “stanno mandando in bianco” da mesi e mesi, io non decida di ritornare al mio blog precedente.

Per il momento però la mia casa sarà qui…

Ma ora lasciamo da parte i miei problemi ed il mio trasloco e concentriamoci, invece sulla “Storiella delle Rimembranze” che vi voglio raccontare oggi.

Lo so…

Messa in questo modo “La Giornata della Memoria” riporta alla mente di voi carissimisssssimisssssssimi amici e lettori un’altra giornata della memoria…

Ovvero quella nella quale si ricordano le vittime della Shoa.

Non la legate certo al giorno odierno, ovvero al “Giorno dei Morti”.

Se però pensate che il “nome completo” della giornata odierna è “Giorno della Commemorazione dei Fedeli Defunti” ecco che subito, o quasi subito (!!!), il nesso diventa chiaro.

“Commemorazione” infatti significa, per estensione se non proprio precisamente, “Ricordo” e “Memoria”.

E quindi la giornata di oggi, se quella nella quale si ricorda l’eccidio, o meglio lo sterminio degli Ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale, è una giornata della memoria relativa alla “Grande Storia Mondiale”, quella odierna è una, non certo meno importante, giornata della memoria inerente la “Piccola Grande Storia Personale” di ciascuno di noi.

Infatti, come ha detto stamattina, Don Riccardo Pensa, il Parroco da poco approdato a Fusine, il paesino natale della mia mamma, alias la Doganiera, “davanti alle tombe dei nostri cari, se si fa un po’ di silenzio, si risentono (si possono riascoltare) le voci dei nostri cari defunti…”

E proprio partendo da questo spunto io voglio ricordare qui alcuni dei miei cari, parenti ma anche amici, defunti.

Spero che coloro che non ricorderò tra queste righe, e saranno tanti (!!!), perchè, come ebbe a dire Don Giovanni Da Prada, un altro dei memorabili Parroci di Fusine, “arriva un momento nel quale, girando per i cimiteri si incontrano tombe di persone conosciute e delle quali si era amici”, non se ne abbiano a male.

A parziale scusante, posso assicurare ai non citati qui, che comunque sono ripetutamente citati nei miei pensieri e nel mio cuore.

E quindi andiamo ad iniziare il viaggio nella mia “Spoon River Personale”…

Inevitabilmente questa carrellata di ricordi del 2 novembre inizia dal mio carissimissssssimisssssssssssssssssssssimissssssssssssssimo papà, venuto a mancare saranno otto anni il prossimo Capodanno.

Ogni volta che mi ritrovo davanti alla sua tomba, oltre ad un momento di commozione, sia pure interiore, perchè la sua mancanza si fa sentire (eccome!!!) anche dopo sette anni e rotti, mi affiora sempre un sorriso sulle labbra,  specie se, nel periodo intercorso tra l’ultima visita e quella che mi trovo a fare in quel momento, ho “combinato” qualcosa di cui vado fiero e della quale, ne sono certo (!!!), sarebbe, anzi E’ (!!!), fiero anche lui da Lassù.

La seconda persona che mi sento di ricordare è Angelo.

Angelo è stato un collega della Doganiera negli anni nei quali lei ha lavorato presso il CED, il Centro Elaborazione Dati, dell’I.N.P.S. di Sondrio.

Angelo è stato anche la persona, o farei meglio a dire il Sant’Uomo, che mi ha insegnato a programmare.

E’ stato lui, infatti, a prendersi l’incarico, durante i pomeriggi nei quali era di turno, di occupare parte del suo tempo per passarmi alcune delle sue sconfinate conoscenze nell’ambito dei computer.

Angelo era infatti, oltre che un bravissimo programmatore, anche un Grande Appassionato di informatica e computer, tanto da, come ha ricordato oggi pomeriggio la mia mamma (a me questo fatto era, se non sconosciuto del tutto, sfuggito di mente!!!), prendere una Laurea in informatica, mentre lavorava.

E questo senza pubblicizzare nulla.

Ho voluto citare Angelo di seguito al mio papà non solo per via dell’affetto, oltre che all’amicizia, che mi legava a lui, anche perchè Angelo è morto a pochi, relativamente pochi, mesi di distanza dal mio papà; il mio papà, come detto (!!!), è morto a Capodanno del 2004 ed Angelo è morto a fine novembre di quello stesso anno.

Tutti e due poi sono stati “portati via” dallo stesso “tipo di male”: il tumore; localizzato in due parti differenti del corpo ma pur sempre un tumore era.

Per il terzo “capitolo” torno in seno alla mia famiglia…

Stavolta per ricordare il mio zio Vittorino.

Lo zio Vittorino era uno dei fratelli maggiori della mia nonna materna, alias “La Signora della Pioggia”.

Di lui voglio qui ricordare un aneddoto divertente…

Era l’autunno-inverno del 1997.

Lo zio Vittorino era ospite della Casa di Riposo qui di Sondrio, quella “vecchia”, situata nei pressi della Chiesa di San Rocco.

Soffrendo di una bruttissima tosse un giorno, dato che vedeva che quella tossaccia non gli passava ed essendo convinto che lì (in casa di riposo) non lo curassero adeguatamente, mi chiese di andare in farmacia a comperargli qualcosa.

Dopo di che prese il portafoglio dal comodino e ne estrasse una banconota da 50.000 Lire.

Io gli dissi che erano troppi soldi, che ne sarebbero bastati molti meno.

E lui sapete cosa mi disse (traduco direttamente dal dialetto di Fusine): “Lo so ma se vedono che hai i soldi ti danno qualcosa di buono e non di scadente!!!”

Per la cronaca le 50.000 Lire tornarono, il giorno dopo, allo zio Vittorino in quanto io, la sera di quello stesso giorno, le consegnai alla mia mamma e lei, il giorno seguente, andando in visita allo zio Vittorino, gliele riconsegnò spiegandogli che non se la sentiva di “importare sottobanco” medicinali in Casa di Riposo perchè poi magari medici ed inservienti in servizio lì se la sarebbero potuta prendere a male.

Altro capitolo dedicato ad un mio parente.

Stavolta da uno “zio diretto” passiamo però ad uno “zio acquisito”: lo zio Fortunato, marito di una delle sorelle minori della Signora della Pioggia, la zia Aurelia.

Lo zio Fortunato è stato il prozio al quale sono stato più legato.

Sia perchè l’ho conosciuto quand’ero molto piccolo, allorquando barattavo un “Ciao!”, anzi OGNI “Ciao!”, con un TicTac alla menta, sia perchè, quando ero più grande, io e lui abbiano passato un sacco di ore a sfidarci a “Scala 40″.

Quando sia lui che io avevamo finito di pranzare, puntuale come e più di un orologio svizzero (!!!), arrivava la chiamata: “Ricky dobbiamo iniziare??? (sottinteso la partita di oggi!!!)” (anche qui ho effettuato una traduzione simultanea dal dialetto (stavolta quello di “Quel ramo del Lago di Como…”)!!!)

Una cosa che mai scorderò è stata l’ultima cosa che lo zio Fortunato ha detto al mio papà.

Chiudendo la “Stagione Montana” del 1995 il mio papà, salutandolo, gli disse: “Allora ciao Fortunato. Ci vediamo poi!!!”

E lui rispose: “Mi sa che ci vedremo a dicembre!!!”

Ed infatti il 2 (o forse il 3) dicembre di quell’anno fu celebrato il Funerale dello zio Fortunato.

Una cosa simile, anche se non uguale “alla lettera”, è capitata con l’ultima persona che ricorderò in questa “Carrellata dei Ricordi”: il mio ex compagno di scuola, nonchè grande amico, Fausto.

Fausto è morto, cadendo in un dirupo sulle montagne sopra Lecco, città dove lavorava, a maggio di cinque anni fa (anno più, anno meno)…

Cosa lega lo zio Fortunato e Fausto???

Ricordate la frase “profetica” dello zio Fortunato???

Sì, vero???

Ebbene…

Con Fausto è successo, circa, lo stesso…

Ad inizio 2006, l’ho ritrovato su Facebook e gli ho inviato la “Richiesta di amicizia”; richiesta che lui ha accettato.

Una sera, mentre ero collegato con il “Social Network” per eccellenza Fausto mi contatta dicendomi che gli piacerebbe rivedere tutti gli ex compagni di classe.

Io gli risposi che, a parte un paio con i quali ero in contatto tramite Facebook, non vedevo più nessuno da anni.

Fausto allora ha detto che ci avrebbe pensato lui a contattare gli altri.

Io l’ho ringraziato e gli ho assicurato che ci sarei stato di sicuro.

Fausto è morto a maggio di quell’anno e ha radunato tutti (tranne me che ero impegnato per via di una Messa in memoria del mio papà) non ad un’allegra rimpatriata a cena, bensì al suo Funerale.

Bene…!!!

E per questo nostro primo incontro novembrino siamo ormai giunti al termine…

Non prima però che io abbia potuto ringraziare tutte e tutti voi per la pazienza e la cortesissima attenzione che, anche oggi, mi avete voluto dedicare e prima di avervi potuto rinnovare l’appuntamento alla nostra prossima “Storiella da Blog”…!!! ^______^

Sempre qui tra queste pagine…

E sempre che a voi continui a far piacere seguirmi e leggermi…!!!

Per ora vi saluto augurandovi una splendida rimanenza di serata, una serena notte, ed uno spumeggiante giovedì…!!! ^_________^

Buona lettura, come sempre, a tutti voi carissimisssssssssimisssssssssimi amici miei…!!! ^___________^

Riccardo



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