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La giunta siciliana: “Eppur non si muove”

Creato il 02 dicembre 2012 da Albertocapece

8232331865_1ce70fbb23Licia Satirico per il Simplicissimus

La rivoluzione copernicana annunciata da Rosario Crocetta stenta a decollare per una serie quasi incredibile di incidenti di percorso. La giunta neonata perde pezzi o li ritrova, peggio ancora, ammaccati e opachi. Francesca Basilico D’Amelio, assessore all’economia sospettata di essere un’infiltrata di Monti nel governo siculo, si è dimessa adducendo l’impossibilità di visitare la Sicilia nei prossimi due mesi. La Basilico è stata presto sostituita da Luca Bianchi, direttore dell’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno. Poi è toccato a Patrizia Valenti, accusata di slealtà dallo stesso Crocetta per non avergli fatto sapere di essere sotto processo per omissione d’atti d’ufficio. Annunciando nei giorni scorsi le sue dimissioni, la Valenti ha pubblicamente ringraziato l’Udc per la fiducia accordatale. Pare che in casa Udc le dimissioni forzose della Valenti – un tempo vicina al Pdl – non siano state gradite, al punto che proprio oggi la Valenti è stata riconfermata assessore alle autonomie locali (dietro imposizione, si sussurra, di Giampiero D’Alia): l’indulgenza cristiana ha prevalso sui processi terreni.

Ma il problema più grave riguarda l’assessore carismatico per eccellenza, quello che avrebbe dovuto dare lustro alla Sicilia per la sua storia scientifica e il suo prestigio personale: il lettore di Galilei, il teorico dell’isotopo, il giovane dentro Antonino Zichichi nominato assessore ai beni culturali. Zichichi resta vittima dell’antico problema biblico del figliol prodigo, più noto ai laici come conflitto d’interessi. Lorenzo Zichichi, cinquantenne figlio primogenito dello scienziato, è azionista di maggioranza della casa editrice “Il cigno – Galileo Galilei”: si tratta di una società attiva nel campo delle pubblicazioni artistiche e scientifiche che però, negli ultimi anni, ha esplorato con profitto universi paralleli. La “Cigno” – due milioni di euro di ricavi nel solo 2011 – è in fiorenti rapporti d’affari con “Novamusa”, al centro di un’inchiesta della magistratura palermitana sui servizi nei musei.

Gaetano Mercadante, presidente di “Novamusa”, è stato arrestato mercoledì scorso con l’accusa di aver sottratto alla Regione Sicilia 19 milioni di euro derivanti dalla vendita dei biglietti d’ingresso nei principali siti culturali siciliani. Zichichi jr è stato socio di Mercadante in lucrosi appalti aggiudicati in Sicilia e in mezza Italia. “Il Cigno” e “Novamusa” hanno puntato invano, tra le altre cose, alla gestione dei teatri di Taormina e Siracusa. La questione è degna di nota perché “Il Cigno” e “Novamusa” hanno presentato ricorso al Tar Sicilia per l’esclusione dalle gare e i giudici amministrativi devono ancora esprimersi sul merito. In sostanza, Zichichi junior si trova in giudizio contro l’assessorato guidato da Zichichi senior, anche se il figlio di Zichichi ha dichiarato in queste ore di aver abbandonato la battaglia legale intrapresa da “Novamusa”. Immaginiamo che Galilei, a questo punto, si stia rivoltando nella tomba e pensi, dall’aldilà, all’abiura nei confronti della famiglia Zichichi.
In attesa di capire se le relazioni pericolose tra Mercadante e Lorenzo Zichichi fossero speculative o peculative, si discute dell’opportunità della permanenza di Zichichi senior giusto nel campo dei beni culturali in cui bazzica tanto disinvoltamente il figlio. Crocetta ha dichiarato, sconsolato: «voglio capire, voglio approfondire la questione. Datemi tempo, qui c’è un caso dopo l’altro. Non sono un santo».

A 35 giorni dalle elezioni, il governo del non santo scivola sullo scienziato: una circostanza che dà tutto un altro colore alle recenti dichiarazioni di Battiato all’Huffington Post. L’assessore a turismo e spettacolo ha detto che Crocetta sta lavorando bene perché non sta chiamando politici, anche se poi ha precisato che non ci metterebbe la mano sul fuoco.
In questo momento di carne al fuoco, mani a parte, ce n’è tanta: c’è una giunta faticosa, disgregata, già minata da scandali e da sospetti palesi di incompetenza, come nel caso dell’assessore-studentessa Nelli Scilabra.
Tra volenterosi antipolitici, politici indagati e non politici afflitti da problemi tipicamente politici passa sotto silenzio pure il tentativo meritorio di Crocetta di ridurre gli stipendi di funzionari e dirigenti regionali.
Il problema è che non si può fare politica rinunciando alla politica. L’etica della responsabilità non passa necessariamente attraverso personaggi di rilievo, di conclamato spessore culturale e sicura inesperienza gestionale. Per semplificare le cose, ci auguriamo almeno che il prossimo assessore della via Crucettis al governo regionale non abbia figli. I figli illustri sono tolemaici, non copernicani: nel nostro Paese tutto ruota attorno a loro, con buona pace di Galileo.


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