Ci sono tanti motivi per raggiungere le Marche e il suo entroterra: colline dolci che si aprono per svelare borghi incastonati come gioielli, un patrimonio archeologico che ancora oggi riserva affascinanti scoperte, panorami che colpiscono e una cucina che conquisterebbe chiunque regalando… parecchi chili di troppo!
Ma se siete dalle parti della Gola di Frasassi con i vostri bimbi, oggi vi racconto un’escursione facile che però farà sentire i vostri figli piccoli Indiana Jones almeno per un giorno.
Si tratta della salita al Tempio del Valadier e al Santuario della Madonna di Frasassi, per un sentiero tra i boschi talmente facile che si può percorrere perfino con carrozzine e passeggini. La salita dura meno di un’ora e la pendenza non è eccessiva, eppure il panorama è di quelli che entrano nel cuore, con le pareti della Gola di Frasassi a far da sfondo e le aquile reali che nidificano lì in cima.
Una volta arrivati alla sommità poi si scopre uno dei luoghi più suggestivi della zona: l’ottocentesco Tempio del Valadier, realizzato all’imboccatura della grande grotta e la piccola medievale Chiesa di Santa Maria di Frasassi, con la sua sorgente che vi sgorga all’interno. Si tratta di due monumenti costruiti in due epoche diverse accumunati dalla stessa fede e da molte leggende.
Santa Maria Infra Saxia – da cui prende il nome tutta la gola di Frasassi – era probabilmente l’oratorio di un antico monastero femminile benedettino. Una frana distrusse il monastero, ma la piccola chiesa sopravvisse insieme alla sua fonte e alla piccola immagine della Madonna in pietra ritenuta miracolosa, ora custodita in un museo. La gente che vive qui racconta di un uomo che ogni settimana sale fino alla chiesa a piedi nudi per ringraziare la Vergine di una grazia ricevuta.
Affacciandosi alla grande Grotta di Frasassi, invece, lo sguardo viene subito catturato dalla chiesa bianca e ottagonale voluta da papa Leone XV, nativo di Genga – il più grande comune della zona – a protezione della gola. Il colpo d’occhio iniziale è già spettacolare, ma basta addentrarsi per pochi passi nella grotta per godere di un panorama davvero unico: il piccolo tempio, tanto chiaro che pare risplendere nell’oscurità, circondato dalle montagne che si intravedono alle sue spalle.
La sensazione, anche per chi ci arriva oggi su un sentiero lastricato, è quella che si tratti di un luogo misterioso e pieno di energia e forse non è un caso che questa zona fosse conosciuta e abitata fin dai tempi antichi. Gli studiosi pensano infatti che le popolazioni primitive ritenessero le grotte sacre e capaci di mettere in comunicazione col divino e per questo le avessero scelte per svolgervi i propri riti.
In ogni caso, anche se non credete alle leggende, vi assicuro che la salita fino alla cima vi regalerà splendidi panorami e anche qualche storia da raccontare ai vostri bambini, che potranno cercare le aquile mentre voi scatterete fotografie a questi piccoli gioielli nascosti nel verde cuore delle Marche.
- Bio
- Ultimi Articoli
- La Gola di Frasassi: un tesoro nel cuore delle Marche per tutta la famiglia – 7 maggio 2014
- Govone, il magico paese di Natale nel cuore delle Langhe – 23 gennaio 2014
- Natale con i bambini a Rovereto – 31 dicembre 2013