Oggi, altre due notizie provenienti dalla Gran Bretagna hanno attratto la mia attenzione.
La prima è che il Governo Britannico ha indetto un concorso per premiare i due migliori progetti ecoenergetici che sfruttano l’energia marina prodotta da moto ondoso e mare.
A disposizione dei vincitori, saranno messi 20 milioni di sterline (più o meno 24 milioni di euro), che andranno a finanziare i due progetti pilota.
Nel presentare il concorso, il ministro dell’energia e del Cambiamento Climatico, Greg Barker, ha commentato: “”Il Mead (Marine Energy Array Demonstrator) ci porterà a compiere un passo fondamentale verso la realizzazione delle nostre ambizioni di generare energia elettrica dalle onde e dalle maree, così da alimentare le case e le imprese di tutto il Regno Unito con acqua pulita ed elettricità verde”.
Contemporaneamente, lo stesso Governo ha lanciato un bando di gara del valore di un miliardo di sterline per stimolare la diffusione della tecnologia CCS (Carbon Capture and Storage) tra il 2016 e il 2020.
Oltre al bando, il Segretario all’Energia e al Cambiamento Climatico Ed Davey ha annunciato anche un finanziamento del valore di 125 milioni di sterline, da distribuire in 4 anni, per il settore ricerca e sviluppo nel campo del CCS e per la costruzione di un nuovo centro di ricerca con sede presso l’Università di Edimburgo.
Tirando le fila del discorso, quello che emerge è che il Governo di Sua Maestà è impegnato sì nello sviluppo delle rinnovabili, ma senza per questo rinunciare a percorrere le altre strade che portano alla generazione di energia sempre più pulita. Insomma, quella adottata dal Regno Unito è una politica rivolta a un mix energetico che sarebbe auspicabile anche in Italia (almeno per quanto riguarda il sottoscritto).
[foto da ecotricity.co.uk]