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La grana padana

Creato il 03 dicembre 2011 da Sogniebisogni

Ritratto allegorico di Umberto Bossi

Mentre il governo Monti era riunito per prendere le misure della cassa (peraltro vuota) nella quale seppellire definitivamente le speranze della classe media italiana, il Parlamento Padano si radunava trionfalmente alla Fiera di Vicenza per fare il punto della situazione: dopo aver governato per lunghi anni finalmente sono quasi riusciti a distruggere l’Italia, un altro paio di passettini e non ne rimarrà più niente, su tutti questi detriti, esattamente come una merdaccia, galleggerà per sue proprie virtù organolettiche la famosa Padania, patria del Grana Padano. Ma a parte i roboanti discorsi di Bossi e dei suoi delfini, pardon trote che occupano svariate ore, cosa combinano tutto il resto della giornata i leghisti a congresso? Grazie alle intercettazioni di alcuni infidi terroni prezzolati travestiti da arlecchini pizzaioli siamo riusciti a ricostruire il programma generale del meeting:

Ore 10.00 Concerto d’apertura con cori da stadio realizzati dalla filarmonica della Curva Nord Ultrà Verona. Vengono eseguiti fra gli altri i classici “Va’ pensiero” di Verdi e “Napoli merda Napoli colera” di anonimo (che i leghisti però ritengono sia il nome dell’autore). Bossi in conferenza stampa mostra il dito medio ai giornalisti.

Ore 11.00 Discorso del Bossi contro la plutodemogiudocrazia massonica delle banche terrone e negre. La traduzione simultanea dei concetti a gesti viene eseguita da Calderoli in persona con il solo ausilio del dito medio della mano destra. La folla galvanizzata invoca “Secessione”, ma pensa che sia il nuovo acquisto del Milan. Bossi in conferenza stampa si cala i pantaloni e fa due peti.

Ore 11.00 Discorso del Trota relativo alla recente vittoria della Padania nella quadrangolare di calcetto con i Paesi Baschi, Paperopoli e il Pianeta Mongo. Applausi, cori di giubilo, rutti e peti. Bossi in conferenza stampa invoca la camera a gas per i terroni, inclusa sua moglie.

Ore 13.00 Mentre comincia a parlare Siro Eridano, detto anche Trota II, i leghisti riflettono sul problema del Mezzogiorno e decidono di andare tutti a mangiare la polenta con le spuntature. Siro Eridano continua a parlare da solo, ma non cambia niente perché non lo ascoltava comunque nessuno. Bossi invece di sproloquiare come al solito si fa imboccare di polenta dal fido Maroni.

Ore 15.00 Ripresa dei lavori con l’intervento della delegazione del Pianeta Tatooine che richiede l’indipendenza dall’Impero Galattico. Calderoli richiede la messa al bando del kebab e anche della grammatica, imposizioni di culture assolutamente estranee alla sua (e a quella del suo condominio).

Ore 16.00 Fluviale discorso di Bossi sulla Secessione, gli stenografi calcolano che la parola “pota” venga ripetuta almeno 500 volte. Intanto il pubblico si intrattiene in giochi tradizionali padani gareggiando a chi piscia più lontano e a chi riesce ad abbattere uno storno con un solo rutto ben assestato. Bossi alla fine del discorso mostra il dito medio ai giornalisti ma ormai non riesce più a riabbassarlo (e sarebbe ora che glielo segassero via).

Ore 17.00 I politici leghisti ritengono di aver lavorato abbastanza, del resto sono pagati solo 15mila euro al mese con i soldi delle tasse. Tutti fanno ritorno a casa per riposarsi oppure si incolonnano nei più vicini luoghi di ubriachezza e puttanesimo con l’autoradio del SUV a palla. La civiltà settentrionale è salva ancora una volta. Bossi saluta tutti annunciando la solita secessione dal suo stesso cervello e dando appuntamento al circo Padano nella solita trattoria a Trastevere.



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