In ricordo del sacrificio dell'agnello, ogni capofamiglia musulmano sacrifica un animale e distribuisce ai poveri parte della carne.
Se domani, molti operai musulmani saranno assenti dalle fabbriche e dai luoghi di lavoro, è perchè stanno festeggiando la loro festa più grande, che per noi cristiani può essere paragonata alla Pasqua. Assenti ingiustificati? Lettere di contestazione in arrivo!
Il futuro della nostra società multietnica, mi auguro al più presto, sarà quello di riconoscere e lasciare celebrare le feste più importanti per i cittadini che abitano il nostro Paese.In Canada, a Montreal, ho conosciuto un Centro di formazione, composto da 6-7 persone di 3 differenti religioni. I giorni di festività dell'anno, e quindi di chiusura del Centro, coincidevano con le maggiori feste delle tre religioni, in modo da permettere a tutti di celebrare le proprie tradizioni religiose e culturali. E' possibile farlo anche nelle nostre fabbriche?
(diversamente da quei fenomeni di "con-fusione" di feste che sono già presenti, basta pensare a come la festa dei Santi e dei Morti si stia trasformando in festa di Halloween...e soltanto per motivi commerciali!)Solo attraverso il riconoscimento della diversità religiosa e culturale, riusciremo a costruire una società di pace, ricca di colori e di belle e arricchenti differenze.