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La grande risorsa degli oratori, per cristiani e non

Creato il 19 luglio 2012 da Uccronline

La grande risorsa degli oratori, per cristiani e nonCon la chiusura delle scuole e l’inizio delle vacanze estive, molti genitori affidano i loro figli alle cure dell’oratorio parrocchiale vicino casa che consente loro di salvare letteralmente “capra e cavoli” in modo da gestire senza intoppi le settimane che precedono l’inizio delle ferie per tutta la famiglia. A prescindere dalle reali intenzioni delle famiglie interessate, è la scoperta – spesso la rinnovata fiducia – che ogni estate viene accordata a queste plurisecolari istituzioni della Chiesa Cattolica.

Il primo oratorio, inteso nel senso moderno che noi siamo abituati a conoscere, fu creato da san Filippo Neri intorno al 1550. Le sue finalità erano quelle della preghiera, coinvolgendo uomini comuni e di cultura nella lettura della Bibbia, e dell’educazione dei ragazzi. Sulla sua scia, anche Giovanni Bosco, ispirato ad una sincera passione educativa per i giovani, decise di istituire una struttura simile, e Leonardo Murialdo. La legislazione nazionale, con una normativa specifica che è stata ripresa anche in ambito regionale, già da anni incoraggia l’attività degli oratori riconoscendone l’indubbia funzione sociale e destinando risorse economiche per la loro riqualificazione e potenziamento.

Con l’arrivo dell’estate, insomma, molte famiglie, non necessariamente religiose, come ci testimonia questo interessante articolo su “Panorama”, apprezzano la variegata offerta formativa e ludica degli oratori a cui si accompagna la certezza di mandare i propri figli in strutture controllate in cui la disciplina continua ad essere un valore perseguito nei fatti.  Certamente, la convenienza dei contributi economici chiesti alle famiglie, unitamente alla più che consolidata esperienza degli oratori, facilita la scelta dei genitori anche in presenza di analoghe strutture non confessionali gestite dagli enti pubblici o dai privati. “Volontari scelti e prezzi ridotti”, ha titolato “Il Corriere della Sera”, valorizzandone l’operato. E così in estate si assiste ad un vero e proprio proliferare di oratori estivi che svolgono una funzione educativa dalla quale è impossibile prescindere.

Parliamo di ben seimila oratori, concentrati soprattutto al Nord, la loro opera rappresenta a tutti gli effetti un importantissimo strumento di quotidiana pastorale giovanile a cui ricorrono congregazioni religiose come i Salesiani, i Canossiani o i Giuseppini del Murialdo, e l’educazione delle nuove generazioni attraverso la predisposizione di ambienti sani che indirizzano alla relazione e alla condivisione di valori etici che faranno parte del bagaglio umano degli adulti di domani.

Adulti che, in ultima analisi, possono persino arrivare alla ribalta della cronaca nei settori più diversi: molti giocatori famosi hanno cominciato a dare i primi calci al pallone in oratorio, come ad esempio Giacinto Facchetti o i bresciani Antonio e Emanuele Filippini, Marco Zambelli, Demetrio Albertini e Francesco Toldo. Ancora possiamo citare i quattro giocatori cresciuti nell’Unione Sportiva Oratorio “San Michele” di Travagliato: i fratelli Giuseppe  e Franco Baresi, Franco Pancheri e Giovanni Lorini.

Concludiamo infine menzionando uno scanzonato omaggio – non esente da una certa nostalgia – all’oratorio da parte del gruppo Elio e le Storie Tese che con la canzone Oratorium rievocano situazioni e atmosfere conosciute e certamente rassicuranti, una sorta di ideale passaggio di consegne tra generazioni per una istituzione educativa che non conosce crisi:

Qui sotto il video della canzone “Oratorium” di Elio e le Storie Tese

Salvatore Di Majo


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