La gravidanza a rischio: ecco come affrontarla

In alcuni casi particolari, la gravidanza viene definita a rischio se insorgono delle complicazioni.
Tra i fattori che possono causare dei problemi, ricordiamo l’età della madre, il distacco della placenta, il peso della padre e le patologie dell’apparto genitale.
L’età della madre, è molto importante; dopo i quarant’anni è più difficile restare incinta ema una volta instaurata una gravidanza si possono sviluppare delle patologie. Fra quelli più comuni la sindrome di Down, ecco perché è fondamentale lo screening neonatale che comprende test ed ecografie specifiche che consentono di individuare feti portatori di questa sindrome. Inoltre, l’età della madre potrebbe causare un aumento della pressione arteriosa o il diabete gestazionale.
Eventuali anomalie genitali possono essere la causa di parti prematuri o comunque di problemi durante il parto. Il peso della madre è importante perché se è eccessivo può portare a scompensi più o meno gravi, che bisogna costantemente monitorare. Inoltre, queste mamme possono andare incontro, con maggior frequenza a trombi. Le mamme in sovrappeso, dovrebbero controllare l’aumento di peso per evitare un ulteriore incremento corporeo.
I sanguinamenti in gravidanza possono provocare aborti o parti pretermine; per questo è necessario qualora si noti del sangue rivolgersi subito presso un ospedale.
Il distacco della placenta può essere dovuto a varie malattie materne; è importante effettuare controlli specifici soprattutto in presenza di sanguinamento. E’ compito del ginecologo, stabilire la profilassi e le cura da somministrare, come il riposo.
La gravidanza extrauterina provoca dolori e sanguinamenti. Si tratta di una gravidanza pericolosa perché può avere addirittura conseguenza fatali per la mamma. Nel caso in cui si accerti che la gravidanza è extrauterina, bisogna procedere con un intervento chirurgico.