La Grecia condiziona i mercati
Salgono in particolare EGP e Banca MPS, ancora positivo il comparto del lusso. Sul fondo Tenaris e Finmeccanica.
Siamo alle solite, per quanto si possa dire che tutti prevedevano un periodo di alta volatilità per le Borse, quando poi accade di essere sopra questo “ottovolante” non è mai facile abituarsi.
Il FMI ha sbattuto i pugni sul tavolo, ma non contro Tsipras, come vi raccontano i media, bensì contro l’eurogruppo e la Bce, perché?
Ma perché tutti sanno che i greci in cassa non hanno un centesimo, ed il FMI vuole tirarsi fuori, quindi finge di rompere i negoziati con la Tsipras per costringere l’Europa a tirar fuori ancora i soldi, prestarli alla Grecia, che prima della fine del mese li girerà al FMI pagando in questo modo la rata in scadenza pari a un miliardo e seicento milioni di euro.
Insomma quello che sta accadendo, ma lo si sa da sempre, è che chi ha prestato i soldi alla Grecia cerca di riprenderseli lasciando il cerino in mano agli altri.
Insomma, per essere chiari fino in fondo, il Fondo Monetario Internazionale, ossia gli Stati Uniti, stanno dicendo all’Europa: la Grecia è vostra, ridateci i nostri soldi e risolvete voi i vostri problemi, noi non ne vogliamo sapere, ed alla Presidentessa, Christine Lagarde, che è una francese, hanno fatto capire di non cercare di fare la furba altrimenti le fanno fare la fine di Strauss Kahn, di scheletri nell’armadio ne ha tanti anche lei, quindi le conviene obbedire e portare a casa i soldi, se vuol continuare a rimanere in quel posto.
Ed allora dopo che per tutta la giornata le Borse non avevano fatto altro che salire ed Atene stava guadagnando addirittura l’8,8% ecco che arriva la notizia che il FMI ha abbandonato il tavolo a Bruxelles.
Contemporaneamente i sindacati in Grecia fanno la loro parte in commedia e così l’Europa si trova tra i due fuochi ed il giorno dopo che Draghi ha allargato i cordoni della borsa di altri 2,3 miliardi, ecco che non bastano più. Poveri noi.
Sì intendo dire poveri noi Paesi dell’euro che siamo costretti (anche perché lo accettiamo, potremmo benissimo dire: Basta! Anzi avremmo potuto e dovuto dirlo già molto tempo fa) a continuare a pagare pur con tutti i problemi che ogni singolo Stato ha, ed in particolare mi riferisco alla nostra Italia, derisa e derubata perché abbiamo un inetto come Premier, che va al G7 non per difendere i nostri interessi, ma per farsi i selfie con Obama e la Merkel.
Ma torniamo, per quanto conta, a parlare del nostro Ftse Mib (+0,35%) dopo che ad un’ora esatta dal termine delle contrattazioni stava guadagnando un punto e mezzo percentuale ed in mezz’ora era passato in territorio negativo. Poi un rimbalzo negli ultimi trenta minuti e nell’asta di chiusura.
In vetta ai rialzi odierni Enel Green Power (+2,82%) che precede Banca MPS (+2,66%) alla vigilia della giornata in cui si conclude l’operazione di adc, vedremo da lunedì da che punto si riprenderà.
Il settore più pesante del nostro indice principale ha chiuso questa seduta contrastato con i titoli che ovviamente hanno terminato distanti dai massimi di giornata. Bene in particolare Ubi Banca (+1,62%) e Banco Popolare (+0,92%), mentre in rosso sono finite BpM (-0,95%), Mediobanca (-0,39%) e Bper (-0,06%).
Ancora in auge il comparto del lusso, torna ad un soffio dal massimo dell’anno Yoox (+1,91%) sfiora invece il massimo storico Luxottica (+1,65%).
Da segnalare poi il guadagno di Snam Rete Gas (+1,62%) e la buona performance di Fiat Chrysler Automobiles (+1,37%) che però non ha aiutato Exor (-1,32%).
Han lasciato sul terreno oltre un punto percentuale, finendo in fondo alla graduatoria odierna, Tenaris (-2,80%) e Finmeccanica (-1,35%).
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro