In un precedente post abbiamo scritto sulla crisi economica greca, il Paese è praticamente in bancarotta con un debito pubblico che non è più gestibile.
La situazione preoccupa tutta l’Europa che insieme al Fondo MonetarioIinternazionale sta studiando le misure necessarie per aiutare il Paese; intanto, il Ministro del Tesoro greco, cerca di reperire liquidità, ancora una volta sono stati aumentati i rendimenti sui titoli a tre mesi per renderli maggiormente appetibili.
L’ultimo aumento comporta che la Grecia si troverà a corrispondere interessi del 4,10%, al momento le risorse che attraverso questo meccanismo sono state reperite ammontano a 1,625 miliardi di euro, ma il rapporto tra la domanda e l’offerta rimane debole.
Sui titoli a tre mesi, inoltre, circolano voci poco incoraggianti, sembra, infatti che gli acquirenti di questi titoli siano le banche greche che usano le liquidità messe a disposizione dalla Bce, se questo fosse vero, saremo in presenza di un grottesco circolo vizioso.
La sensazione è che queste misure non basteranno, da fonti apprese sul quotidiano Il Sole 24 ore, sembra che sia in corso una trattativa tra il Governo greco e l’Europa, si duscute su come uscire dalla crisi; il piano strategico che attualmente si sta seguendo è sia di imporre alla Grecia un taglio netto alla spesa pubblica e una politica economica improntata ad una severa austerity, sia di erogare dei finanziamenti e di cercare di rendere maggiormente appetibili i titoli di stato.
Se tutto questo non sarà sufficiente ad uscire dalla crisi e questa sembra essere la sensazione, si dovrà procedere ad una ristrutturazione del debito pubblico, l’espressione in sè richiama varie strategie, si può pensare all’emissione di obbligazioni, anche se con i tassi di interesse che attualmente ci sono in Grecia sembra un’ipotesi irrealistica, si può pensare ad una sorta di commissariamento.
Al momento non è dato sapere la strategia che si seguirà, in una recente intervista, il Ministro del Tesoro greco sembra fiducioso sulla ripresa economico esprimendo la convinzione che con le risorse europee, l’asta dei titoli di stato e il taglio alla spesa pubblica, la situazione dovrebbe migliorare.