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La Grecia rende i mercati molto volatili
Molto bene Unicredit dopo una promozione, in crescita ancora Stm e Moncler, mentre sul fondo troviamo Tod’s e Ferragamo.
E’ stato un susseguirsi di salite e discese per tutta la giornata, il sentiment è variato almeno cinque volte, alla fine è rimasto un segno più non particolarmente significativo e determinato in gran parte dai titoli del comparto bancario.
Sempre la Grecia al centro dell’attenzione, la situazione è davvero al limite del grottesco, le notizie si susseguono, non ci sono i soldi per pagare a fine mese gli stipendi ai dipendenti pubblici ed ai pensionati, e poi invece sì, i soldi ci sarebbero, però … allora mancherebbero per pagare la rata in scadenza al FMI. E poi ancora si rincorrono dichiarazioni surreali, del tipo “non si può uscire dall’euro”.
Insomma ci troviamo nel classico caso in cui si può chiosare che “la situazione è grave ma non è seria”.
Il nostro Ftse Mib (+0,32%) deve gran parte della sua salita a Unicredit (+3,37%) promossa da Berenberg che ha portato il rating da “Sell” a “Buy” ed il tp da 4 a 8 euro, invitando la Banca italiana a quotare la controllata tedesca Hvb.
Alle sue spalle ecco Stmicroelectronics (+3,06%) che termina su quota 9,265 euro, non chiudeva su un livello così elevato dal 15 novembre 2007, quindi da sette anni e mezzo.
Terzo gradino del podio per Moncler (+2,61%) che ha avuto una seduta in netta controtendenza rispetto al comparto di appartenenza.
A seguire un tris di bancari: Banco Popolare (+2,54%), BpM (+2,00%) ed Intesa Sanpaolo (+1,32%).
Sul fondo, come abbiamo anticipato, due titoli del comparto del lusso, Tod’s (-2,60%) che torna immediatamente a scendere dopo il rimbalzo della vigilia e Salvatore Ferragamo (-1,68%) tornato sotto quota 30 euro.
Cerca di consolidare le posizioni raggiunte Buzzi Unicem (-1,33%) che rimane sopra quota 14 euro, ma ricordiamo che questi sono livelli che lo scorso anno il titolo non è riuscito a mantenere.
Non tutti i titoli del comparto bancario, però, hanno fatto segnare dei rialzi, sono rimasti in territorio negativo Ubi Banca (-1,30%) e Mediobanca (-0,41%).
Dobbiamo invece parlare di prese di beneficio riferendoci ai cali di Snam Rete Gas (-1,30%), Atlantia (-1,22%) e Terna (-1,09%).
Momento non troppo brillante per Enel (-1,08%) al quarto ribasso nelle ultime cinque sedute e per la controllata Enel Green Power (-1,18%).
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro