Sono passate alcune settimane da quando, quasi per scherzo davanti ad un caffè, abbiamo iniziato a ragionare con Marcello Polastri relativamente la possibilità di iniziare un giro di visite ad alcune delle più note cavità sotterranee della nostra Città.
Potete solo immaginare quindi con quale entusiasmo abbiamo accolto la telefonata di Marcello che fissava l’appuntamento per l’uscita sotterranea con destinazione “la grotta della frana”.

Qualche minuto di attesa, necessario ad una veloce verifica da parte da parte di Marcello relativamente l’agibilità della grotta, e iniziamo con ordine la discesa.
Pochi pioli per un dislivello complessivo di circa 3,5 metri rispetto il piano stradale di via Is Mirrionis e ci troviamo a percorrere una discenderia sabbiosa che rapidamente degrada verso il sottosuolo e ci conduce circa 15 metri sotto piazza d’armi.
Avanzando la via diventa più stretta e bassa fino a quando, improvvisamente, da angusta e stretta “esplode” con grande stupore di noi tutti in un vasto salone sotterraneo che si allarga a formare un vasto ambiente sotterraneo su due livelli. La cavità si estende sotto parte di via Marengo, di via Is Mirrionis, di Piazza d’Armi, ed arriva fino all’inizio di viale Merello.

Sulla nostra sinistra si trova invece un ripido e viscido pendio che ci consente di guadagnare l’accesso al livello superiore della cavità; dopo alcuni minuti di contemplazione lo spettacolo dello stillicidio, ci muoviamo verso la parte alta della grotta.
Il livello superiore risulta a circa 2 metri dal livello dell’acqua, ha pianta pressoché rettangolare delle dimensioni di circa trenta metri per quaranta per un altezza di circa 2,5 metri.
Marcello inizia a descriverci la struttura della grotta facendoci notare i segni che raccontano la sua storia; probabilmente era in origine una grotta naturale, ma le scanalature e le nicchie presenti sulle pareti verticali della grotta, assieme alle due pseudo-colonne ricavate dalla pietra calcarea al centro della grotta a sostentamento della volta, tradiscono gli antichi utilizzi (cava di epoca romana) dell’ambiente da parte dell’uomo.


Il livello inferiore della grotta è quasi interamente costituito da un laghetto che, nei punti più profondi, può raggiunge i 3 metri. Per chi non teme il contatto con le fredde acque sotterranee viene gonfiato e messo a disposizione un canotto con il quale osservare da vicino la pareti poste verso piazza d’Armi dell’ambiente sotterraneo.


Dopo circa 1 ora, entusiasti per la splendida esperienza vissuta grazie a Marcello Polastri, guadagniamo la superficie..
Andrea