Tra i casi accertati vi sono quelli di una insegnante, della provincia di Messina, che riscuoteva, dal 1999, la pensione della madre deceduta; una tutrice, che sin dal 1986, ogni mese, è andata allo sportello a ritirare la pensione spettante ad un familiare defunto.
Ed ancora la moglie di un professionista, residente in provincia di Avellino, che dal 2005 incassava la pensione di reversibilità della madre morta; un conto corrente intestato ad una persona morta, sul quale veniva accreditata la pensione, che puntualmente i figli, uno dei quali avvocato in provincia di Roma, «ripulivano».
Sono stati, inoltre accertati i casi di un ex vigile urbano in Romagna che prelevava da un libretto postale i suoi emolumenti pensionistici e quelli della madre morta nel 2007; di un dipendente pubblico in provincia di Trapani, che si recava allo sportello a riscuotere la pensione della madre morta, assentandosi senza permesso dal proprio posto di lavoro; di un disabile della provincia di Roma che, probabilmente, ha utilizzato l'espediente di riscuotere la pensione del genitore defunto, per integrare la minima pensione di invalidità di cui è legittimo titolare.
Chi saranno i prossimi “furbetti”?