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La guerra dei mondi. Libero vs Giornale: il titolo contro Tremonti l’ha dettato il Cavaliere

Da Kobayashi @K0bayashi

Li avevamo lasciati più o meno a inizio gennaio, nel weekend di follia collettiva del giornalismo d’opinione italiano, quando all’indomani dell’addio di Vittorio Feltri alla direzione del Giornale della famiglia Berlusconi (seppure di fatto retta da qualche tempo dall’attuale numero uno Alessandro Sallusti, per via della sospensione relativa al caso Boffo comminata dall’OdG allo stesso Feltri) volarono letteralmente gli stracci tra ex colleghi con accuse reciproche, editoriali in prima pagina sui rispettivi quotidiani e video di controrisposta registrati alla “buona la prima” e caricati su Youtube.

Poi, almeno per qualche tempo, più niente di così rilevante, almeno fino ad oggi. Se giovedì 28 aprile il Giornale di Sallusti ha aperto l’edizione nazionale con “Tremonti aizza la Lega” (sottotitolo “Giulio perde la testa”), stupendo un po’ tutti per i toni insolitamente alti del fuoco amico contro il Ministro dell’Economia italiano, Libero ha replicato oggi con una mossa astuta ma che non mancherà – ne sono certo – di innescare la reazione dei rivali d’area: a pagina 8, infatti, l’intervista al coordinatore Pdl Denis Verdini è titolata con un poco equivocabile virgolettato del deputato berlusconiano. “Il Giornale contro Tremonti? Il titolo l’ha dettato il Cavaliere”.

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“Sì – ha ammesso Verdini – il caso esiste. Ma è un po’ amplificato dai media e da chi ha qualche interesse in ballo. Secondo te chi l’ha fatto quel titolo sulla prima pagina del Giornale? [...] L’ha fatto Berlusconi di suo pugno…”.

Facile intuire, dopo un titolo del genere, che questa allusione non passerà inosservata dalle parti di via Negri. L’altra volta furono ore frenetiche di accuse e repliche piccate: ora non resta che aspettare per capire quale sarà la reazione di Sallusti, che non ha fatto in tempo a rallegrarsi per i dati di gennaio di Ads (che vedono il suo prodotto tra i pochi a tenere il passo della crisi dell’editoria con un calo contenuto a poco meno di 3mila copie diffuse) prima di tornare nuovamente al centro dello scontro per la sua presunta mancanza di indipendenza dal “padrone”.


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