La guerra di Boubacar
Titolo: La guerra di Boubacar
Autore: Francesca Caminoli
Editore: Jaca Book
Pagine: 152
Prezzo: € 10,20
Pubblicazione: ottobre 2011
ISBN: 978-88-1650-273-4
Valutazione Libriconsigliati: imperdibile.
Marina di Campo, Isola d’Elba. Una spiaggia con sabbia fine, acqua cristallina, l’ideale per una vacanza. Molti la amano, pochissimi sanno che qui, durante la seconda guerra mondiale, è avvenuto lo sbarco più sanguinoso del Mediterraneo. Nella notte tra il 16 e il 17 giugno 1944 l’esercito coloniale francese impiegò 12.000 uomini, tra cui numerosi soldati africani: i trailleurs senegalesi, in prima linea durante lo sbarco, versarono il loro sangue sulla spiaggia minata, in quella che fu una vera carneficina.
Francesca Caminoli parte da questo avvenimento purtroppo dimenticato per dare vita a un romanzo in cui presente e passato si rincorrono di continuo, a un romanzo corale in cui le vite di quattro persone, due nonni e due nipoti, si intrecciano e ci raccontano il viaggio dall’Africa all’Europa, in passato per la guerra, oggi per la vita.
Boubacar, giovane senegalese costretto con la forza a entrare nell’esercito coloniale francese, viene strappato dalla sua terra e portato a Dakar e poi a Casablanca, dove gli verrà insegnato a fare la guerra. È durante l’addestramento che Boubacar e gli altri trailleurs provenienti da diversi Paesi del continente africano diventano a poco a poco fratelli; è qui che incontrano il sergente Flaubert, il loro sergente: lui è diverso dagli altri bianchi, si siede a tavola con loro, chiacchiera con loro e in qualche modo li fa sentire un po’ a casa, li sostiene e li incoraggia durante il duro addestramento facendoli sentire alla pari. Lo sbarco all’Elba è terribile, gli uomini scoprono che i gris gris cuciti dalle loro madri non li proteggono dalle pallottole, che il sangue è sempre rosso, per i bianchi e per i neri. Boubacar e il sergente Florent sopravvivono alla battaglia e alla guerra e con i loro racconti faranno crescere nei rispettivi nipoti la voglia di trovare quel luogo e di raggiungerlo, per dare loro onore.