F. Nuez, editor, La herencia árabe en la agricultura y el bienestar de occidente, Universidad Politécnica de Valencia, Valencia 2002
In vista dell’Expo 2015 può essere interessante ripensare al contributo che gli arabi hanno fornito al’agricoltura e – come giustamente ricorda il titolo di questo volume – al benessere dell’occidente.
Oltre a un’introduzione generale che riprende alcuni argomenti noti in relazione al tema, il testo presenta i contributi di diversi studiosi che analizzano singoli prodotti, come gli agrumi, lo zucchero di canna, la palma da dattero, il lino ma anche la carta (araba) preparata secondo una ricetta particolare proveniente da Samarcanda. L’autrice del saggio su questo argomento, a noi particolarmente caro, ripercorre il viaggio della carta da Samarcanda appunto fino ad al-Andalus sottolineandone le implicazioni politiche e culturali e segue la sua diffusione all’interno della penisola Iberica fino alla diffusione in tutta Europa e alla “migrazione” nel Nuovo Mondo.
Non poteva mancare un contributo sull’ingegneria civile con particolare riferimento a mulini e cisterne che hanno contribuito a modificare in maniera radicale l’agricoltura.
Ancora viene presentato uno studio sul diritto delle acque e l’amministrazione della giustizia in questo ambito in relazione al Tribunal de las Aguas, istituzione tuttora esistente a Valencia.
Insomma, pur se non recentissimo, il volume ci offre alcuni spunti di riflessione poiché si sofferma su temi che sono rilevanti sia dal punto di vista dell’agronomia che da quello storico sottolineando quanto siamo debitori alla cultura araba. Come ricorda il curatore nell’introduzione “el legado andalusí permanece integrado en nuestra cultura”.
Egli fa evidentemente riferimento alla cultura spagnola, che non ha completamente cancellato le tracce del contributo arabo come accaduto da noi. O quasi. Per i milanesi suggerisco di andare a fare un giro al Parco Sempione, dove, ben nascosto tra erbacce e sterpi, si trova un monumento che ricorda la Guerra d’Indipendenza. È sorprendente quanti arabi sono morti per rendere l’Italia una.