La Juve punisce l’Inter

All’università lo chiamano quarto d’ora accademico. È quel periodo che intercorre tra l’inizio della lezione e l’arrivo in cattedra del professore. Più o meno quello che è successo allo Juventus Stadium con il ritorno da titolare di Pirlo. Lui, professore sacrificato sia con la Sampdoria sia con la Lazio a Roma per lasciar spazio a Marchisio, si è ripreso la sua cattedra, quella maglia da titolare che è sempre un piacere vedergli addosso, indipendentemente dai colori di appartenenza.

Dopo un quarto d’ora dal fischio d’inizio della gara contro l’Inter, il signor Pirlo ha pennellato un lancio dalla trequarti per Lichtsteiner che in tuffo è andato a infilare il pallone nell’angolino alla destra di Handanovic. Juve in vantaggio e partita subito in salita per l’Inter. Una partita che, seppur tra mille difficoltà, i nerazzurri avrebbero anche potuto raddrizzare in un paio di occasioni se la mira fosse stata un poco più precisa.

Partita che invece in avvio di ripresa la Juve ha definitivamente messo in ghiaccio con un uno-due micidiale firmato Chiellini-Vidal. Dopo 2′ dalla ripresa delle ostilità, il livornese ha approfittato di un mancato disimpegno di Nagatomo per ricevere da Pogba e insaccare, mentre  all’11′ il cileno è stato il più lesto a battere a rete quando Handanovic ha respinto una prima conclusione ravvicinata dello stesso Pogba.

Quasi casuale il gol che al 27′ ha messo a segno l’Inter con Rolando. In mischia il numero 35 nerazzurro, complice anche una deviazione juventina, ha siglato la rete del definitivo 3-1 frutto di un gap tecnico-tattico fin troppo evidente che sarebbe potuto essere ancora più ampio se l’ultima conclusione di Vucinic non fosse finita sul palo. E se avesse segnato proprio lui, chissà che onta per quei tifosi nerazzurri che ne avevano impedito lo scambio con Guarin…