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“La kryptonite nella borsa”: tanto carino quanto insipido…

Creato il 26 novembre 2011 da Onesto_e_spietato @OnestoeSpietato

“La kryptonite nella borsa”: tanto carino quanto insipido…

Tanto carino, quanto inutile. Né carne né pesce, classico film che vorrebbe parlar di tutto e invece non parla proprio di un bel niente. Tentativo moscio di “nuovo realismo” italiano ambientato nei mitici anni Settanta. Ma non bastano pantaloni a zampa d’elefante, pareti tappezzate in giallastro, golfini vintage a collo alto e quant’altro per fare primavera.

La sceneggiatura mischia i personaggi in una ribollita che, come diceva mia nonna, “per buona l’è cattiva e per cattiva l’è buona”. C’è il matto che si crede Superman, la figlia zoccoletta e hippie, il padre fedifrago, la madre depressa che, ovviamente (e questo non si può catalogare come spoiler!) cadrà nelle braccia dell’affascinante psicologo, ecc. C’è posto per tutti, ma sono pezzi non ben assemblati fra loro.

La stessa sequenza iniziale, con una voce fuoricampo campata in aria che poi non ritorna mai in seguito, dimostra questa confusione d’idee. Si dice che sarà raccontata la storia di un bambino brutto, solo e con gli occhialoni, di un grullo del quartiere partenopeo che si crede un supereroe mantellato, di una famiglia fuori dagli schemi canonici. Insomma, non c’è un tema preciso. E’ una dichiarazione di intenti che vorrebbe incuriosirci, ma alla fine della fiera denuncia una carenza di idee, per di più frullate male. Anche nella regia si nota una non totale convinzione. C’è un sentimento di asetticità, lontananza emotiva, come di chi legge un libro al figlioletto malato con fare disattento.

Per quanto riguarda gli attori possiamo solo dire “bravi!” a tutti. In particolare spicca la prova di Libero De Rienzo, che vorremmo vedere più spesso sul grande schermo in performance bizzarre e leggiadre alla Santa Maradona (indimenticabile! Recuperatelo!).

Insomma, La kryptonite nella borsa è, ripeto, piacevole, godibile, si fa vedere strappando qualche risata qua e là. Ma non incensiamolo come new cinema italiano. Perché potrebbe tranquillamente essere trasmesso in Tv…



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