In tempi di crisi lo sport preferito dei perdigiorno e dei giornaletti di gossip è quello di criticare i politici per le loro spese pazze. Nella maggior parte dei casi si ha ragione, ovviamente, ma stiamo attenti a non inventarci le notizie giusto per fare il titolone. Nei giorni scorsi, per esempio, Cecile Kyenge era stata criticata per un fantomatico orologio da 23mila euro indossato mentre si trovava al centro Astalli, a Roma, a servire cibo alla mensa degli immigrati ospiti della struttura, gestita dai gesuiti.
Con lei c’erano anche le figlie Maisha e Giulia. Indossare alla mensa dei poveri un orologio da 23mila euro sarebbe certamente stato di cattivo gusto… ma si trattava solo di una bufala inventata dai giornalisti maligni. Secondo qualcuno si trattava di un Vacheron Constantin Patrimony Traditionelle Quartz. Ma il marito di Cecile ha subito chiarito: “Si tratta di un orologio da 200 euro che le ho regalato io”.
«Non mi risulta proprio – ha continuato il marito – Io quando è entrata in Parlamento le ho donato un Lorenz da 200 euro, un orologio meccanico che rimane sempre indietro perché lei si scorda di caricarlo. Ora la chiamo e le chiedo se avesse al polso il mio regalo». Poco dopo la conferma: «Cécile aveva indosso il Lorenz. Se vuole la porto nell’oreficeria di Modena in corso Canalchiaro dove l’ho acquistato insieme al mio Tissot da 100 euro. Ho pagato con carta di credito e quindi la spesa è facilmente verificabile. Questo dimostra che si può acquistare cose molto belle, spendendo il giusto. Basta non seguire la moda»
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