Un anello per domarli
un anello per trovarli
un anello per ghermirli
e nel buio incatenarli
Questo è il motto delle principesse sui trent’anni in ansia da marito. Donne il cui unico scopo è trovare un principe azzurro da rinchiudere in una prigione fatta di cibi sani, tavolette abbassate, Vanity Fair e Grey’s Anatomy.
Vietnam is nothing!
Tu, giovane principe azzurro, sei lì a goderti il fiore dei tuoi anni macellandoti di alcol con gli amici e friggendoti il cervello davanti ad una Xbox, quando all’improvviso arriva un valletto a dirti che quella sera non puoi rimanere sul divano a rompere culi a Call of Duty, no, quella sera c’è il gran ballo al castello, quindi togliti le briciole di patatine dalla pancia, mettiti le mutande e va di là a vestirti da principino.
No! Non vuoi! Ma non c’è molto da discutere, su di te gravano delle aspettative: devi studiare, trovare un lavoro, parlare un inglese che vada oltre quello imparato da Street Fighter (Press Start, Combo e Game Over) e devi anche sposare una principessa per farci dei principini ereditari i cui piccoli intestini produrranno più gas tossici dell’ILVA di Taranto.
Insomma il paradiso è perduto per sempre, non resta che disertare lo stupido ballo al castello e scappare a Honolulu con Mago Merlino.
Sbrigati principe azzurro, metti in valigia lo stretto necessario per una celere fuga: iPod, Gameboy, un paio di Mars, un paio di Topolino, il Sundek tamarro, la foto di Alvaro Vitali santo protettore degli eterni ragazzini e un bel rotolo di soldi dei tuoi genitori: Dio salvi il Re e la Regina Madre!!!
Il problema è che le fughe hanno sempre vita breve e i fuggiaschi vengono sempre scovati: hanno trovato Carmen San Diego, hanno trovato Waldo, hanno trovato il Molise e alla fine troveranno anche voi. Prima o poi in una discoteca, in un ristorante o in una palestra arriverà una principessa dagli occhi grandi e dai capelli morbidi che vi stregherà, vi metterà un anello al dito e ogni prima domenica del mese vi deporterà a Mordor.
Che in lingua elfica significa Ikea.
Amen
di Marco Improta All rights reserved