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La signora Liliana Zaccarelli meriterebbe il titolo di Dottore della Chiesa, perché con poche parole è stata in grado di illustrare la dottrina dei carismi assai meglio di Isidoro di Siviglia, che nel commentare 1 Cor 12, 7 («A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l’utilità comune») scriveva: «Questo avviene affinché venga favorita l’umiltà e ogni membro del corpo svolga il suo compito ammirando i doni dell’altro. In tal modo tutti i doni diventano comuni e le membra sono l’uno necessario per l’altro» (Sententiarum libri tres, II), che – mi auguro converrete – è un modo assai legnoso per dire che nella Chiesa ciascuno è chiamato a una funzione, secondando la propria indole e le proprie capacità, e tutte sono necessarie, e tutte vengono premiate, tutte sfruttate a pieno anche quando in apparenza sembrano sacrificate.Tutti i cretini che hanno contestato il cardinal Bagnasco – non meno cretini di quanti hanno tirato fuori dai loro cassetti i coccodrilli più critici –si son mai chiesti perché don Gallo non abbia mai subìto una sanzione ecclesiastica per le sue sparate? Era necessario. Era necessario proprio a quella Chiesa che non piaceva affatto a quanti don Gallo piaceva tanto. E lo sapeva, per questo esagerava.Sapeva che il suo cappellaccio da anarchicobilanciava il camauro foderato in zibellino. Che i suoi drogati e le sue puttane, il suo sigaro e il suo Bella ciao, i Moni Ovadia, gli Shel Shapiro, i Vladimir Luxuria e i Gino Paoli – tutto il cast chiamato a recitare nel film della sua vita, vip e comparse – altro non era che il controcanto dei pedofili coperti per decenni e decenni dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, dei mafiosi che fino a ieri usavano lo Ior per riciclare i proventi del loro narcotraffico, dei finanzieri e degli immobiliaristi che non hanno mai smesso di fare affari con la Propaganda Fide, della nobiltà nera romana che ogni domenica mattina assiste alla messa in latino. Tutti, simpatizzanti ed antipatizzanti quando era in vita, non hanno mai capito un cazzo di don Gallo: recitava la sua parte, era la spalla del cardinal Siri, che a sua volta gli faceva da spalla. E a loro, non a caso subito zittiti, la signora Liliana Zaccarelli ha impartito una lectio magistralisda rimeditare.
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