In Lega arriva la bufera. Il Consiglio regionale della Lega esaminerà la proposta di espulsione di Flavio Tosi, sindaco di Verona. Al leghista vengono contestate le forti prese di posizione contro la manovra del governo e , soprattutto, di aver mandato un avviso di sfratto a Berlusconi.
Tosi, amico di Bobo Maroni, non è nuovo a questo exploit. Aveva voluto il ritiro di Berlusconi già dopo le ultime amministrative. Da quel momento solo veleni contro il sindaco di Verona e quello di Varese , Attilio Fontana, che guidano le proteste dei sindaci leghisti contro la manovra.
Calderoli li aveva già avvertiti, non dovevano ficcare il naso nella politica nazionale. E la moglie di Bossi, Manuela Marrone, aveva chiesto la loro espulsione. Ma così non è stato.
Il Consiglio si è riunito un’ora e mezza per decidere solo una tregua fino a domenica: grande vento leghista con la discesa sul Po con tanto di cerimonia dell’ampolla. La tregua dovrà dimostrare che la Lega è unita in un momento difficile e possibilmente di attribuire alla Lega di aver migliorato la manovra. Le pensioni non sono toccate e perché ai comuni sono stati evitati due miliardi di tagli.
Per rafforzare il potere leghista nei confronti dei sindaci , il consiglio ha votato una delibera che vieta ai sindaci leghisti di partecipare a manifestazioni dell’Anci. Delibera votata anche da Maroni. Il Carroccio, secondo il consiglio, è l’unico partito che si è battuto per migliorare la manovra , non c’è motivo perché i suoi sindaci si uniscano a proteste dei loro colleghi di altri partiti.
Il problema è che Fontana è il presidente dell’Anci della Lombardia e se dovesse accettare la delibera del partito dovrebbe dimettersi dell’incarico. Si sa solo che Fontana è deluso . Si vedrà alla fine della tregua.