A Roma ormai può capitare di tutto. Per chi non lo avesse ancora capito, la città è sempre più nelle mani di cafoni, burini e mafiosotti. La legge, a Roma, non esiste più. Chi è più sveglio, cattivo, e fio de 'na mignotta, si prende tutto. Capita così, da un giorno all'altro, di veder spuntare, nell'orgia zozzona cartellonara, fantomatici mostri 8x3. Si, avete capito bene. Non stiamo parlando dei 6x3 che già a suo tempo Walter Veltroni mise al bando, ma di un nuovo formato inedito, ancor più raccapricciante nella sua cafonaggine estrema. Un formato da paese sudamericano, un formato che esiste solo a Roma. Ventiquattro metri quadrati di merda. Ma com'è stato possibile tutto questo? Il meccanismo in realtà è molto semplice: si prendono due cartelloni 4x3, li si pone uno di fianco all'altro (cosa vietata dal codice della strada) e di notte si paga quattro avanzi di galera per saldarli insieme, e il gioco è fatto. E così Roma torna di colpo indietro di vent'anni. Veltroni mise al bando i 6x3, arriva Alemanno ed ecco che ti spuntano gli 8x3. Un bel salto di qualità, non c'è che dire. E la città, anziché avvicinarsi agli standard del mondo civile (lontani anni luce dalla nostra cafonaggine), regredisce sempre più alla condizione di anarchia primordiale, magna magna generale, "prendi i soldi e scappa". Attendiamo con curiosità la nascita di nuovi formati ancor più mostruosi. Perché non un 8x6? O un 16x9, formato widescreen? Le combinazioni possibili sono infinite, e già i cartellonari si fregano le mani. In una città incivile e senza amministrazione questo è quello che dobbiamo aspettarci. Le foto sono state scattate da Francesco nel quartiere Portuense e postate sul blog Basta Cartelloni a Roma. Vi segnalo che la denuncia è comparsa pure sul Corriere della Sera, in un bell'articolo corredato di foto agghiaccianti firmato da Carlotta De Leo, in cui si parla anche della sanatoria dei manifesti abusivi.
A Roma ormai può capitare di tutto. Per chi non lo avesse ancora capito, la città è sempre più nelle mani di cafoni, burini e mafiosotti. La legge, a Roma, non esiste più. Chi è più sveglio, cattivo, e fio de 'na mignotta, si prende tutto. Capita così, da un giorno all'altro, di veder spuntare, nell'orgia zozzona cartellonara, fantomatici mostri 8x3. Si, avete capito bene. Non stiamo parlando dei 6x3 che già a suo tempo Walter Veltroni mise al bando, ma di un nuovo formato inedito, ancor più raccapricciante nella sua cafonaggine estrema. Un formato da paese sudamericano, un formato che esiste solo a Roma. Ventiquattro metri quadrati di merda. Ma com'è stato possibile tutto questo? Il meccanismo in realtà è molto semplice: si prendono due cartelloni 4x3, li si pone uno di fianco all'altro (cosa vietata dal codice della strada) e di notte si paga quattro avanzi di galera per saldarli insieme, e il gioco è fatto. E così Roma torna di colpo indietro di vent'anni. Veltroni mise al bando i 6x3, arriva Alemanno ed ecco che ti spuntano gli 8x3. Un bel salto di qualità, non c'è che dire. E la città, anziché avvicinarsi agli standard del mondo civile (lontani anni luce dalla nostra cafonaggine), regredisce sempre più alla condizione di anarchia primordiale, magna magna generale, "prendi i soldi e scappa". Attendiamo con curiosità la nascita di nuovi formati ancor più mostruosi. Perché non un 8x6? O un 16x9, formato widescreen? Le combinazioni possibili sono infinite, e già i cartellonari si fregano le mani. In una città incivile e senza amministrazione questo è quello che dobbiamo aspettarci. Le foto sono state scattate da Francesco nel quartiere Portuense e postate sul blog Basta Cartelloni a Roma. Vi segnalo che la denuncia è comparsa pure sul Corriere della Sera, in un bell'articolo corredato di foto agghiaccianti firmato da Carlotta De Leo, in cui si parla anche della sanatoria dei manifesti abusivi.
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