Nel suo studio sull’accumulazione del capitale, “Rosa Luxemburg sosteneva che il capitalismo non può sopravvivere senza le economie non capitalistiche: esso è in grado di progredire, seguendo i propri princìpi, fintanto che vi sono terre vergini aperte all’espansione e allo sfruttamento; ma non appena le conquista per poterle sfruttare, le priva della loro verginità precapitalistica e così facendo esaurisce le fonti del proprio nutrimento. Il capitalismo, per dirla crudamente, è un sistema parassitario. Come tutti i parassiti, può prosperare per un certo periodo quando trova un organismo non ancora sfruttato del quale nutrirsi. Ma non può farlo senza danneggiare l’ospite, distruggendo quindi, prima o poi, le condizioni della sua prosperità o addirittura della sua sopravvivenza. (…) Oggi, a distanza di quasi un secolo da quando Rosa Luxemburg rese pubblica la sua intuizione, noi sappiamo che la forza del capitalismo sta nella straordinaria ingegnosità con la quale esso cerca e scopre specie ospitanti nuove ogni volta che le specie sfruttate in precedenza diminuiscono di numero o si estinguono.“
Z. Bauman, Capitalismo parassitario, Laterza, 2009, pp. 4-5.