Nessuno ne parla o al limite ne parlano sottovoce perchè di questa legge ne cavalca i soldoni è gente che conta. Con una crisi in atto di proporzioni letali per l’economia balza evidente che qualcuno forse è un po’ imbarazzato.
Innanzi tutto chi è Giovanni Mosca. È un ex-deputato socialista poi
travasato dentro la CGIL al posto del defunto Fernando Santi e di nuovo
deputato quando passò l’incompatibilità tra mandato parlamentare e quello
sindacale. Caduto con Craxi, oggi è un vecchietto arzillo che vive nella sua
villa del Chianti e ripete: “La legge era giusta, non mi sono mai pentito.
Calcolammo allora che in Italia ci fossero circa 7-8000 persone in questa
situazione. All’inizio quasi la metà delle domande fu bocciata (a esaminare
le pratiche c’era una commissione di funzionari del Ministero del Lavoro e
dell’Inps). La legge doveva durare solo due anni e invece fu prorogata per
altri 20 anni (e le domande di riferimento continuano anche oggi a pervenire
all’Inps e non sappiamo che fine facciano!)
Alla fine questa legge ha permesso fin’ora a 37.119 persone di beneficiare
di “contributi figurativi” (gli stessi che Tremonti voleva togliere ai
pensionati che hanno servito la patria come soldati) per oltre 25.000
miliardi di lire, pari a circa 12,5 miliardi di €, tutti a carico dell’Inps!
Da IL GIORNALE del 2006 “Egregio dottor Granzotto, sono anziano, ho 77 anni, e la memoria non è più fresca perciò le chiedo se può illuminarci (perché anche altri sono certo che lo gradiranno). Parlo del presidente Napolitano. Molto tempo fa ho letto delle pensioni d’oro in base a una legge dal nome «Mosca» e fra queste vi era un Napolitano che percepiva 70.000.000 di lire al mese dall’Inps. È questo? Se potrà illuminarci le sarò grato.
È così, caro Leone, il presidente della Repubblica – e se per questo anche Franco Marini, che ricopre la seconda carica dello Stato – beneficiò della legge Mosca, così chiamata dal nome dell’esponente della Cgil, Giovanni Mosca, che ne fu il relatore.
La legge nacque (nel 1974) con buoni propositi, quelli che lastricano la via dell’inferno: sanare la situazione di un centinaio di persone che nei decenni successivi al dopoguerra avevano prestato la loro opera nei sindacati o nei partiti senza che a loro nome fossero stati versati i contributi all’Inps. La pratica andava per le spicce: bastava la semplice dichiarazione del rappresentante del partito o del sindacato e all’interessato veniva versata la pensione oltre naturalmente gli arretrati a partire dal 1948″.
Meditate gente, meditate….
Pierumberto Angeli
Immagine di Altan da Google immagini