di Paolo Negro
Voto: 6/10
Normandia, 2 settembre 1313Acqua, nient’altro che acqua.
Sulla strada maestra per Querqueville la pioggia incessante sembrava arrivare da ogni parte, senza tregua, senza regole. A tratti pareva salire dalla terra invece che scendere dal cielo. Cambiava improvvisamente traiettoria, quasi con ferocia, seguendo le folate del vento gelido che, arrivato da Nord Ovest a scuotere la Normandia, faceva ribollire il mare e trasformava la terra in acqua.
[incipit]
Goffredo De Lor, sacerdote nello sperduto paesino di Querqueville, viene chiamato al capezzale di un malato alloggiato nella locale locanda, e ne ascolta le ultime parole. Farneticazioni di un moribondo, pensa subito De Lor. Ma una serie di strane circostanze lo fanno in seguito ricredere, e l’uomo comincia a pensare di essere stato immischiato in un gioco più grande di lui, che gira intorno al misterioso e leggendario tesoro dei Templari.
Ho già parlato QUI del mio interesse per i Cavalieri Templari. Questo romanzo l’ho trovato in Biblioteca quando, appunto, cercavo libri sull’argomento, così quando le sfide me ne hanno dato lo spunto l’ho preso in prestito. Il romanzo è interessante e avvincente, gli avrei dato almeno un otto se non fosse stato per il finale che mi ha talmente deluso da non meritare più di 2 stelline, così di media gliene ho date 3.
Tutto inizia con un morto, e il protagonista, De Lor, che si mette ad indagare, per cui la trama mi ha coinvolto da subito. Il mistero si infittisce quando comincia ad emergere la figura dei Templari: il romanzo è ambientato poco tempo dopo il famoso processo, quindi l’ordine ormai non esiste più, ma alcuni sopravvissuti cercano di sopravvivere e di proteggere il leggendario tesoro, che tutti (Papa, Re, Regine…) cercano di accaparrarsi.
Appare chiaro dopo un po’ che questo tesoro non è probabilmente tale in senso letterale, non si tratta cioè di oro, denaro o simili; all’intrigo si aggiunge allora anche quest’altro mistero: quale sarà la vera natura di questo tesoro segreto?
Come ho detto, fin qui il libro è stato assai appassionante, finché arriviamo al momento fatidico in cui scopriamo qual è questo tesoro: si tratta di una pergamena che contiene un testo scritto da Ponzio Pilato in persona, in cui il governatore racconta dal suo punto di vista il processo a Gesù. Il testo che noi leggiamo si conclude con una sconvolgente notizia: non essendo riuscito a salvare Gesù, Pilato si offre di aiutarlo in qualsiasi altro modo, e lui gli chiede di salvare suo figlio e la donna che ama. Ora, questa sarebbe anche un’idea bella e interessante, se non fosse che è la stessa avuta da Dan Brown nel chiacchieratissimo Il Codice Da Vinci. Siccome La Leggenda dei Templari è stato scritto qualche anno dopo Il Codice non ho potuto fare a meno di vedere la cosa come una grossa mancanza di originalità. Tra l’altro il libro termina pochissimo dopo, con i Templari che sono riusciti comunque a salvare almeno il segreto riguardo all’identità dell’erede, che però non viene rivelata a noi lettori. Si tratta forse di Nicole, visto che il moribondo, all’inizio, aveva pronunciato il suo nome? Ma da quanto ho capito nessuno dei Dodici doveva conoscere il segreto del tesoro, loro dovevano al massimo conoscerne l’ubicazione. Mah.
Insomma, un finale frettoloso e tutto sommato non all’altezza (a mio parere) delle aspettative create nel resto del romanzo. Che però, è stato, come ho detto, una piacevole lettura. Peccato per i soliti errori di cui nessun libro pubblicato negli ultimi anni sembra essere esente (addirittura a pagina 160 c’è uno “scambio di persona, un Alberto al posto di Umberto), piuttosto fastidiosi soprattutto quando non sono ben identificabili, e ti lasciano solo con una frase senza senso a cui evidentemente manca qualche parola, ma non si riesce a capire quale.
Copertina e Titolo
Il titolo è normale, senza infamia e senza lode. La copertina invece mi è piaciuta moltissimo!Dammi 4 parole
Romanzo avvincente [con] finale fiaccoScheda del libro
Titolo: La Leggenda dei Templari
Autore: Paolo Negro
Nazionalità: italiana
Ambientazione: Francia (Normandia), 1313
Personaggi: Goffredo De Lor
Anno prima pubblicazione: 2008
Casa Editrice: Liberamente
Pagine: 236
Note: se non ho capito male il libro è stato pubblicato anche col titolo L’Ultimo dei Templari
Link al libro: ANOBII
inizio lettura: 4 gennaio 2012
fine lettura: 7 gennaio 2012
(Pagina 23)
Si strinse ancor di più el mantello. Serrò le mani. Poi tornò a fissare quell’uomo che letamente si stava avvicinando: sapere se il vento sarebbe durato per altri tre giorni ora non aveva più alcuna importanza.
[explicit]
Argomenti
3 stelline, ambientati in Francia, ambientati nel 14° secolo, autori italiani, explicit, frasi dai libri, Historical Fiction Challenge 2012, incipit, La sfida infinita o quasi...quinta edizione 2012, OBIETTIVO 2012, segnalibri, Sfida del mistero RELOADED, Sfida dell'Autore, Sfida Ridammi 4 Parole, Sfida Salva-Comodino 2012, storico, voto 6