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La Letizia Comedia

Creato il 26 maggio 2011 da Atride

Letizia MorattiLo giorno se n’andava, e per fortuna
toglieva gli elettor che sono a terra
da le fatiche loro; e io sol una

 m’apparecchiava a sostener la guerra
mia contro la moschea ch’è di Sucate:
mi voterà la gente che non erra.

 O Silvio, oh Lassini, or m’aiutate;
o gente che scrivesti ciò ch’io dico,
qui si parrà la mia nobilitate!

 “Tu che mi guidi e tieni ‘l mio ombelico
guarda la mia virtù s’ell’ è possente,
prima che l’alto passo sia nemico.

Dicono sia di te, Silvio, parente,
corruttibile ancora, ed immorale.
Male m’andò, lo fu sensibilmente.

 Però, quell’avversario d’ogne male
cortese i fu, facendo tanto effetto.
E chi votea per lui, e ‘l chi e ‘l quale

 non pare degno d’aver l’intelletto.
Ei fu de le Brigate, (io ai tempi c’ero!)
Un terrorista, oh ciel: non venga eletto!

 Ed oltretutto, a voler dir lo vero,
di rubar auto ei ne mena vanto
Può esser’ei successor dello mio  ‘mpero?

 Sì, bè, all’andata, donde trae gran vanto,
intese cose che furon cagione
di sua vittoria e del papale ammanto.

 Andovvi tutti a quell’elezïone,
ma per recar conforto a quella fede
ch’è comunista, e via di perdizione.

 Ma io, perché venirvi? o chi ‘l concede?
Io moderata, io non Rom ‘e sono;
me degna a ciò né io né altri ‘l crede.

Per che, se dai votanti avrò abbandono,
temo che la tenuta tua sia molle.
Se’ savio; intendi me’ ch’i’ non ragiono».

 E qual è quei che disvuol ciò che volle
e per novi pensier cangia proposta,
E dalla terza poi rimette in folle,

 tal mi fec’ ïo ‘n quella oscura costa,
perché, parlando, rovinai la ‘mpresa
che fu nel cominciar cotanto tosta.

 «S’i’ ho ben la parola tua intesa»,
rispuos del miliardario solo l’ ombra,
«l’anima tua quel Pisapia l’ha offesa;

 Ed anche il mio percorso molto ingombra:
Se in tuo favor tutto ora non si evolve,
di gay islam e rom milan ne sarà ingombra!

 Con questi temi tutto si risolve,
dirotti perch’ io so che ai milanesi
Son quelle le sol cose che gli dolve. 

Or scusa, me ne torno a la mia ascesi,
Ché donna mi chiamò beata e bella,
tal che della sua età io la richiesi.


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