La lettera sul Carlino: non siamo soli

E’ bello aprire il giornale e scoprire che c’è qualcuno che la pensa come te. Ci si sente meno soli. La lettera pubblicata oggi dal Carlino circa il cinema a Montegranaro mi dà grande soddisfazione perché ribadisce concetti per i quali mi sto battendo da tempo: l’attaccamento alla propria terra si vede all’atto pratico e non soltanto a parole. Si fa presto a dichiarare amore per la propria città e quando poi si presenta l’occasione o la necessità di dimostrarlo si fa spallucce e si girano i tacchi. Nel caso del “La Perla” poi, la disaffezione del montegranarese per la propria città è più che evidente. Sono pronto a scommettere che ci sono decine di concittadini che sono andati a vedere lo stesso film in programmazione a Montegranaro al multisala. Non costerebbe nulla ridare fiducia, vigore e vita a quanto abbiamo, ma sembra si difficile. Certo non si può pretendere che coloro che si prodigano, nei limiti del possibile, per la comunità poi siano gli stessi che ne risolvono i problemi garantendo la presenza ad ogni iniziativa. Non è pensabile che siano quelli di Città Vecchia o i Giovani Democratici o gli esponenti di Liberi per Montegranaro, che nei giorni scorsi hanno dato vita al dibattito sul cinema, a riempire le sale alle proiezioni o alle manifestazioni teatrali. Siamo probabilmente troppo pochi, potremmo avere altri impegni, potremmo semplicemente non gradire, per una volta, lo spettacolo in programma e, ciononostante, continuare ad impegnarci sul fronte della cultura. Ma in una città di circa tredicimila abitanti è possibile che soltanto cinquanta vadano al cinema a Montegranaro? Dove sono i rimanenti dodicimilanovecentonovantacinque? Molti di loro, probabilmente, al multisala. Grazie alla lettrice del Carlino per la lettera e per avermi dato nuove motivazioni e stimoli. Non so chi sia, ma mi auguro di averla con noi stasera all’incontro, appunto, per il La Perla.

Luca Craia