
Ho già parlato in altri post di quanta letteratura verrà prodotta in futuro dall'esperienza giapponese del terremoto e della catastrofe nucleare. E su questo ultimo punto il nostro pensiero non può eludere ciò che già è accaduto a Černobyl’. L'idea, secondo me sbagliata, che il nucleare sia una necessità dei paesi industriali, ha fatto in modo che si rimuovesse completamente l'esperienza già vissuta. Preghiera per Černobyl’ è un libro di testimonianza scritto da Svetlana Aleksievič che non vuole indagare le responsabilità di ciò che accadde, ma guarda invece ai sentimenti e ai vissuti che ha provocato lo scoppio della centrale. Confesso che la mia lettura è stata parziale. Ad un certo punto il dolore che quelle parole provocavano ha preso il sopravvento e non sono riuscito a proseguire. E forse proprio per questo lo ritengo un libro importante: sa entrare nei sentimenti e trasmetterli in modo totalizzante. Ci testimonia anche un concetto fondamentale: le radiazioni circolano su tutto il pianeta, ma essere vicini o lontani fa la differenza, come fa la differenza avere un mondo con o senza centrali nucleari. Oguno può pensarla come vuole, ma non facciamo finta che il problema non esista.