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"La letteratura non ha nessun dovere morale"

Creato il 27 aprile 2012 da Pim

100_2610Ciò che ci spinge verso la letteratura non è, in primo luogo, conoscere il romanzo italiano dell’800 o la lirica romantica tedesca (generi peraltro importantissimi), ma imparare a guardare in modo diverso il mare, a capire certi aspetti dell’amore, a guardare la faccia della gente in modo nuovo. La letteratura è quindi un’epifania dell’esistenza, così come lo sono altre forme di creatività artistica – perché non credo che la letteratura sia superiore. Dopo aver letto Conrad, ad esempio, si comprende che cosa sia il coraggio nella vita di una persona. Non parlo di insegnamento moralistico, ma di cosa significhi essere capaci di aiutare qualcuno. La letteratura non ha nessun dovere morale, non è un maestro di scuola, anzi deve essere totalmente libera e irresponsabile nel suo gioco, priva di preoccupazioni di questo tipo. Però, sia pure involontariamente, essa possiede una funzione morale: senza predicare, raccontando la vita di un uomo o di una donna, mostra concretamente non che non ci si deve comportare crudelmente o vilmente ma che cosa vuol dire essere crudeli o vili”.

(Claudio Magris, da Che tempo che fa del 22 aprile 2012. Nella foto, scattata il 12/3/10, la British Library)


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