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Tra libri e caffè, un tour del Vietnam

Creato il 19 febbraio 2015 da Luoghidautoreblog
Tra libri e caffè, un tour del Vietnam

Per il mio viaggio in Vietnam, un Tour fai da te da Hanoi a Ho Chi Minh City che comprendeva a Nord la Baia di Halong e a Sud il Delta del Mekong, avevo cercato gli autori che mi avrebbero accompagnato in questa avventura;

con me avevo i libri di alcuni scrittori occidentali fortemente legati a questo Paese come Tiziano Terzani ( Pelle di Leopardo, TEA), Marguerite Duras ( L'amante, Feltrinelli ), Graham Green ( L'americano tranquillo, Mondadori). Avevo inoltre letto il brano "L'americano affamato" tratto dal libro di Anthony Bourdain Avventure Agrodolci (Feltrinelli); ma soprattutto avevo cercato le pubblicazioni reperibili in italiano di alcuni autori vietnamiti, in particolare ho trovato L'arazzo di Kien Nguyen, Oltre ogni illusione di Duong Thi Huong, entrambi editi da Garzanti e L'ombra dolce di Hoai Huong Nguyen, pubbicato da Guanda.

Altra caratteristica di questo mio Tour da Nord a Sud è stata la ricerca, a dire il vero affatto complicata, del buon caffè vietnamita, dall'aroma intenso e dolce, da gustare nei momenti dedicati alla lettura.

Qui di seguito quindi, una selezione di luoghi e autori locali, ovvero le mie pause in Vietnam:

Hanoi è una capitale caotica, giovane, dinamica, ricca di gallerie d'arte, ristorantini e locali particolarmente raffinati e curati. Qui ho acquistato la tela di uno sconosciuto artista locale che ho dovuto poi portare con me per tutto il viaggio e che in questo momento occupa tutta una parete del

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mio salotto. Per il mio soggiorno ad Hanoi ho scelto L'ombra dolce di Hoai Huong Nguyen, autrice di origini vietnamite che vive in Francia. È un romanzo ambientato nel 1954, al termine della guerra d'Indocina. Si raccontano l'incontro e l'amore fra una infermiera vietnamita e un soldato bretone, una storia struggente e complicata ambientata per buona parte del romanzo proprio ad Hanoi. Fra i luoghi diurni dedicati alla lettura vi segnalo Il Library Bar che si trova all'interno del circolo della Stampa, proprio nelle immediate vicinanze del teatro dell'Opera. È un piccolo locale arredato come una casa di campagna britannica, con poltrone di pelle e pareti piene di libri. Dispone anche di una bella terrazza. Affacciato sulla cattedrale di San Giuseppe Il Marylin Cafe, il cui proprietario è un giovane designer di Hanoi, è un altro luogo in cui concedersi una pausa. Non ho approfittato del loro ristorante, non sono quindi in grado di valutarlo, caffè, servizio e vista Cattedrale erano però decisamente gradevoli.

Da Hanoi ho raggiunto con un treno notturno l'antica Capitale Imperiale, la città di Hué. Non ho dormito tanto, in compenso ho letto veramente molto. Quella notte ho iniziato a leggere L'arazzo, un piacevolissimo romanzo le cui incredibili vicende si svolgono proprio nella Hué del primo Novecento. L'autore, Kien Nguyen è nato a Nhatrang nel 1967. È partito dal Vietnam nel 1985 con un progetto delle Nazioni Unite e ha raccontato la storia della sua infanzia in un alto libro pubblicato in Italia da Garzanti con il titolo Indesiderato. Attualmente vive a New York.

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L'arazzo è stato proprio il libro giusto nel luogo giusto: l'autore racconta in forma romanzesca la vita di suo nonno che era stato uno stimato tessitore alla corte imperiale di Hué. Oggi, il centro antico che si affaccia sulle rive del fiume dei Profumi, è stato dichiarato dall'Unesco Patrimonio mondiale dell'Umanità.

Da Huè ho raggiunto ancora in treno Danang, questa tratta è considerata una delle più spettacolari e suggestive al mondo, è dunque comprensibile che questa volta durante il viaggio mi sia dedicata poco alla lettura, concentrandomi quasi esclusivamente sul panorama. Mi sono rifatta ad Hoi-An, una cittadina del XV secolo perfettamente conservata e davvero piacevole, case coloniali e basse, piccole vie, gallerie e negozi, un vero incanto. Qui ho trovato un altro bellissimo posticino in cui leggere e bere un buon caffè vietnamita, si tratta del Brother's

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Café, il cui cortile e i cui giardini portano fino al fiume. Ambiente suggestivo e rilassante.

Da Hoi-An ho nuovamente raggiunto Danang e infine, con un volo interno, Ho Chi Minh City, definita "la perla dell'Oriente". Ho soggiornato presso lo storico Hotel Continental più volte citato da Tiziano Terzani e Graham Greene e ho goduto di una splendida vista di Saigon dal rinomato bar del Rex Hotel, il Rooftop Garden, definito uno dei migliori bar del Sud est asiatico e celebre perché qui, durante la guerra del Vietnam, si svolgevano le conferenze stampa quotidiane dei militari, conosciute con il nome di "Five O'clock Follies". Qui ho letto l'ultimo romanzo che avevo con me, Oltre ogni illusione di Duong Thu Huong, considerata la maggior scrittrice vietnamita la cui opera però è stata bandita in Vietnam. Nel 1987, in un periodo di apertura era

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riuscita a pubblicare proprio questo romanzo mentre tutti i libri che sono seguiti sono stati pubblicati solo all'estero. Di lei Claudio Magris ha affermato: "Nei suoi intensi libri la ferma critica politica e sociale si unisce all'evocazione di un paesaggio incantevole". The New York Times Book Review aveva invece scritto: "Se è un crimine osservare lucidamente la realtà della guerra e la vita sotto un regime totalitario, e raccontarlo con arte e maestria, allora Dhuong Thu Huong è gloriosamente colpevole". Leggendo le parole di Duong Tu Huong è terminato il mio viaggio alla scoperta del Vietnam, un paese bellissimo e affascinante, che si sta gradualmente affermando anche come meta turistica.

Colgo l'occasione di questo post per mettere in evidenza la cordialità e la professionalità di tutti coloro con cui sono venuta in contatto per organizzare il mio viaggio. Dopo aver scelto l'itinerario mi sono rivolta esclusivamente ad agenzie vietnamite per visitare la baia di Halong e il delta del Mekong; ho trovato il sito ufficiale delle ferrovie vietnamite e da casa ho prenotato on line le tratte in treno da Hanoi a Hue, i biglietti sono stati recapitati direttamente nel mio Hotel di Hanoi. Tramite un'agenzia vietnamita ho attivato le pratiche per il visto. Ho riposto nella rete (ovviamente effettuando le opportune selezioni) e nelle persone la mia fiducia ma ero comunque pronta ad affrontare degli intoppi, come può sempre avvenire durante un viaggio, invece è filato davvero tutto liscio; i vietnamiti mi hanno colpito non solo per la loro spontanea e sincera cordialità, anche per la puntualità e la precisione. Questa è stata la mia esperienza.


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