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la Lettura del Corriere della Sera- "Il disincanto di Venere"

Da Zaffira01

Neanche a dirlo, nè la notte appena passata nè quella precedente è stata così clemente da permettermi di avere almeno un minimo scorcio del cielo notturno, anzi, ha piovuto entrambi i giorni e ieri notte tutto ciò che era visibile al di là degli alberi era soltanto un'uniforme distesa di nuvole, compatte come se ne vedono di rado. Quindi, stelle cadenti, al prossimo anno, ormai ( speriamo, per lo meno!).

Tuttavia oggi non voglio parlare di stelle, ma piuttosto di stalle. Oggi, domenica 12 agosto 2012, è uscito il 39° fascicolo de "la Lettura", allegato al Corriere della Sera.

Dato il titolo, qualcuno penserebbe subito ad una sorta di periodico ad argomento intellettuale, dove si parli di libri e del piacere e dell'importanza della lettura. Quindi si figura in copertina uno scorcio di biblioteca, un libro, uno scrittore o uno e più lettore intenti nella loro attività. E invece no.

Invece, è questa l'immagine che ci si ritrova davanti.

 

Niente popodimeno che una parodia della "Nascita di Venere" di Botticcelli. Che cosa ha a che fare questo scatto realizzato dall'artista David LaChapelle per il Corriere della Sera con la lettura? Ditemelo voi, perchè io non sono davvero in grado di capirlo. Quello che doveva essere cibo per la mente è stato trasformato fin dalla prima pagina in cibo per gli occhi. Puro e mero cibo per gli occhi, nient'altro.

Ma forse c'è una motivazione dietro una scelta così apparentemente fuori luogo. Forse l'intento della redazione e dello stesso artista è quello di spingere l'osservatore a leggere quest'immagine. Facciamolo, allora.

Non può fare a meno di balzare agli occhi la "splendida" Venere senza veli che fa da padrona, orgogliosa di mostrare agli occhi di tutti i suoi attributi femminili (che probabilmente hanno subito anche qualche ritocchino digitale). Sì, ma le parti intime sono coperte dalla conchiglia, direte voi. Guardate bene, allora, e poi ditemi che cosa ricorda la parte della conchiglia posizionata proprio davanti all'osso pubico della "Venere". Proprio ciò che invece dovrebbe nascondere. Altro che nascondere, qui la conchiglia mostra proprio ciò che alla dolce Venere non sarebbe possibile mostrare stando in piedi! Non so voi, ma io non lo trovo "artistico", lo trovo davvero offensivo e volgare.

Donne, con tutto quello che abbiamo e avete lottato nei secoli per conquistare i vostri diritti, perché di fronte ad una così aperta oggettizazione e ridicolizzazione del corpo femminile non fate sentire forte e chiara la vostra voce? Io, quando ho visto l'immagine, sono rimasta sconcertata dal fatto che non avesse proprio nulla a che fare con l'argomento trattato ( in realtà all'interno del fascicolo si parla di un po' di tutto, anche di Glee, la serie televisiva definita "politicamente scorretta" che non ho idea di cosa centri con la lettura). Mi sono sentita davvero offesa come donna, non lo nego. E' per questo che ho deciso di scrivere questo post, perché altrimenti avrei cominciato a sfogarmi con i miei genitori fino a farmi cacciare dalla cucina.

Venere non rinuncia ad un paio di calzature "sbrillucicose", che le sono state fornite da chissà quale negozio sottomarino, e come lei non può sopportare di sporcarsi i piedi l'uomo (?) rigorosamente nudo che siede alla sua sinistra, che indossa un paio di scarpe dorate dietro le quali si scorge una bella capretta... che anche questo animale abbia un qualche messaggio subliminale?

L'unico ad essere vestito è il soggetto alla destra della "dea", forse ancora più effemminato della Venere stessa, che adorante le "copre" le parte intime. Lui è il solo ad essere scalzo. Ne siete sicuri? Guardate bene, con gli occhi di un rapace, i suoi piedi.

Eccolo lì, in bella mostra, il simbolo della Nike, alla faccia della cosiddetta "pubblicità occulta". Sicchè questa "bella" copertina, di un fascicolo che reca l'intellettuale titolo di "la Lettura", diventa una finestra per metteer in bella mostra un bel corpo femminile nudo e per pubblicizzare.

Io ho la passione della scrittura, le parole di solito mi vengono spontanee, ma di fronte a questo davvero non ne ho.

Ecco come viene descritta questa immagine dall'art director:

"Una Venere contemporanea immersa in un paesaggio da sogno, un vortice di nastri colorati, corone d'oro come raggi di luce e scarpe luccicanti sommerse di glitter. Accanto a lei, uomini adoranti: annunciano al mondo la nascita della Bellezza. E' la provocante ( e provocatoria) opera di David LaChapelle, allegoria della Venere del Botticelli, realizzata per la nostra copertina. LaChapelle è uno tra gli autori più visionari e geniali dell'universo artistico internazionale: più che un fotografo è un artista che crea immagini per raccontare con ironia le ossessioni della società contemporanea. E lo fa attraverso uno sguardo surreale, barocco, fortemente narrativo, evocando spesso ( come in questo caso) i grandi autori della storia dell'arte. Con una vocazione alla teatralità, LaChapelle ci conduce dentro l'universo del mito, delle icone e della finzione come metafora assoluta del nostro presente. Così, alla stregua di un nuovo maestro rinascimentale, con ironico disincanto, ci restituisce l'irreale, sognante e smaliziato affresco dei nostri temi".

Non ci sto, davvero non ci sto, e non me ne dispiace per niente. Questa non è cultura, e facendo delle ricerche sulle opere di LaChapelle ho trovato di quelle volgarità più uniche che rare, scatti che parodiavano i santi, il papa o lo stesso Gesù Cristo, di fronte ai quali, da credente, mi sono sentita davvero ribollire il sangue nelle vene. Non le ho trovate artistiche, le ho trovate offensive in un modo indescrivibile, assolutamente prive di ogni rispetto e di ogni decenza, come pure quelle che hanno per soggetto donne in pose lascive che ben poco lasciano all'immaginazione.

Questa, ripeto, non la considerò nè cultura nè arte, e mi stupisce in effetti vedere che dietro a quasto fascicolo c'è una "redazione cultura". Io, al loro posto, mi sarei opposta alla scelta di questa immagine. Magari l'hanno davvero fatto, chissà, ma intanto al lettore è questa bella foto colorata che viene proposta.

Dante Alighieri, Manzoni, Verga, soltanto per citare alcuni nomi, questi sono i personaggi che meritano di essere celebrati e proposti come esempi di cultura, non immagini così volgari e schiette, che proprio nulla lasciano all'immaginazione.

E badate bene, io non sono bigotta, ma credo che ci sia un limite a tutto e che un po' di censura a questo Paese non farebbe per niente male.

Questa è la vera nascita di Venere, non c'è nemmeno paragone con l'allegoria/parodia fatta da questo pluridecantato artista/fotografo su cui, a parer mio, per fargli una buona pubblicità, sono state sparate davvero delle castronate enormi. Impossibile paragonarlo a Botticelli o anche solo a un maestro rinascimentale. Con queste parole termino il mio sfogo, ditemi pure tutte le male parole che volte, ma è inutile che "rompete" tanto ai giovani perché sono ignoranti e non studiano eccetera eccetera se poi sono questi gli esempi di "cultura" che vengono loro proposti.


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